Cronaca locale

Sgomberato il palazzo della camorra a Pizzofalcone: sloggiati i familiari del clan

Per l’amministrazione comunale di Napoli, guidata dal sindaco Gaetano Manfredi, l’operazione rappresenta l’inizio del "cambiamento" in città

Sgomberato il palazzo della camorra a Pizzofalcone: sloggiati i familiari del clan

Sono state sgomberate questa mattina le sedici famiglie che occupavano abusivamente l’edificio di via Egiziaca, nella zona Pizzofalcone di Napoli, conosciuto da tutti come il palazzo della camorra. È stato un vero e proprio blitz quello messo a segno dalla polizia che ha fatto irruzione nello stabile per eseguire il provvedimento disposto lo scorso 10 novembre dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli. Molte delle persone che sono state sloggiate sono legate da vincoli di parentela con alcuni clan camorristici del territorio.

Non è stata un’operazione difficile quella portata a termine dagli agenti della polizia. Al loro indirizzo solo qualche ingiuria esclamata ad alta voce, soprattutto dalle donne che abitavano nel palazzo. Una, in particolare, si è lamentata del trattamento ricevuto dopo venti anni in cui ha vissuto abusivamente in una casa non sua. Per l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gaetano Manfredi, l’operazione di oggi rappresenta l’inizio del cambiamento. Non si tratta dell’unico intervento in programma, ma è sicuramente quello più simbolico.

“Il metodo ha funzionato – ha dichiarato al quotidiano Il Mattino l’assessore alla Legalità Antonio De Iesu – si è rivelato molto efficace. Il valore di questa operazione è che la potremo esportare in altre situazioni”. E di case occupate illecitamente ce ne sono tante a Napoli. La giunta ha previsto una serie di delibere per accedere ai fondi che saranno utilizzati per quelle persone che si trovano senza un’abitazione. L’idea non è solo quella di reprimere l’illegalità, ma fornire risposte concrete a chi ne ha bisogno e si muove seguendo le leggi in vigore.

Dopo lo sgombero di via Egiziaca, verranno murati gli ingressi del palazzo della camorra, in modo da evitare ulteriori occupazioni forzate. Sul futuro dello stabile l’assessore ha spiegato: “Questo è un bene del patrimonio comunale disponibile. Per adesso non abbiamo graduatorie per immettere persone. Dobbiamo decidere quale dovrà essere la destinazione.

Potremmo anche decidere di metterlo a reddito”.

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