Cronaca locale

Al vescovo non fanno vedere le barelle nei corridoi dell'ospedale

Polemica dopo la visita di don Mimmo Battaglia al Cardarelli. La Cgil: "Gli hanno fatto vedere solo la parte presentabile, ma in quel reparto persistono immutati e gravi problemi di sovraffollamento"

Al vescovo non fanno vedere le barelle nei corridoi dell'ospedale

"Non gli hanno fatto vedere e portare conforto ai 110 pazienti del 'salone delle barelle'". In occasione della Giornata mondiale del Malato quella che è andata in scena al Cardarelli è stata veramente una brutta figura. Don Mimmo Battaglia ha visitato i malati presenti nell'ospedale di Napoli: un appuntamento programmato da tempo dalla Curia e dalla direzione strategica dell'Azienda ospedaliera quello di ieri, che ha ufficializzato – con l'inaugurazione dell'arcivescovo di Napoli – l'attivazione dell'ala del pronto soccorso. Quella in particolare del triage e del pre-triage, appena ristrutturata. Circa 200 metri quadrati mirati a facilitare l'accesso ai pazienti in attesa di visita o ricovero e, soprattutto, a renderle tutto più disciplinato. Ci sarà naturalmente ancora da completare l'intero salone, che include le aree verde (pazienti non urgenti), gialla destinata ai malati gravi e rossa per quelli in pericolo di vita. Fatto sta che è ancora emergenza barelle all'interno del Cardarelli: ed è polemica per non avere mostrato al vescovo la situazione più disastrosa all'interno dell'ospedale.

La visita (parziale) dell'ospedale

La visita di don Battaglia è cominciata dal Dipartimento di emergenza da cui si accede al reparto Obi (Osservazione breve). A fare gli onori di casa, esaltando l'esito della ristrutturazione, è stato il manager Antonio D'Amore insieme al direttore sanitario e a quello ammnistrativo, Gaetano d'Onofrio e Marcella Abbate, oltre ai primari del dipartimento. Subito dopo la benedizione dei nuovi locali, l'arcivescovo del capoluogo campano è stato accompagnato nel Padiglione Palermo dove si è intrattenuto con i ricoverati dei reparti di Onco-ematologia (primario Felicetto Ferrara) e di Oncologia diretta da Ferdinando Riccardi. E infine, la celebrazione della messa nel salone Salvatore Moriello, accompagnata dal coro degli allievi della Scuola infermieri.

Il direttore generale ha confidato all'arcivescovo i problemi sul sovraffollamento dell'ospedale, soffermandosi prima di tutto sugli episodi di violenza di cui sempre più di frequente sono bersaglio medici e infermieri. L'ultima aggressione, appena pochi giorni fa, al Pellegrini. Ma non è tutto. I medici e operatori sanitari hanno poi polemizzato sulle dinamiche generali dell'incontro. "Il vescovo è stato portato solo nei nuovi locali ma si sono guardati bene da introdurlo tra i malati delle barelle, nel salone attiguo. Una vergogna, anche i pazienti sono rimasti delusi, si aspettavano una parola e una carezza che invece sono mancati". La Cgil rincara la dose: "Hanno preferito mostrare solo il lato presentabile del pronto soccorso. In realtà, in quel reparto persistono immutati e gravissimi problemi di sovraffollamento, con decine e decine di barelle, problemi che invece vengono negati, contro ogni evidenza".

La gaffe nei confronti di don Mimmo Battaglia è servita.

Commenti