
Nei confronti del 18enne Alessio Tucci, reo confesso dell'omicidio della 14enne Martina Carbonaro, è stato emesso un decreto di fermo per omicidio volontario dal pm della Procura di Napoli Nord. La madre di Martina Carbonaro ha denunciato la scomparsa della figlia Martina nella notte tra il 26 e il 27 maggio. Sono immediatamente scattate le ricerche, coordinate dalla Procura di Napoli Nord e dalla Prefettura di Napoli, culminate ieri sera nel ritrovamento del corpo senza vita della 14enne all'interno di un edificio diroccato adiacente lo stadio Moccia di Afragola da parte dei Carabinieri della compagnia di Casoria e del nucleo investigativo di Castello di Cisterna.
Le indagini si sono subito concentrate sull'ex fidanzato della ragazzina, un 18enne di Afragola che è stato sentito in caserma per ore e che ha confessato di averla uccisa perché non accettava la fine della loro relazione. Sarebbe stato incastrato da un video delle telecamere di sorveglianza. Cruente sarebbero state le modalità con le quali il giovane avrebbe assassinato la ragazza. Secondo quanto si è appreso, forse a colpi di pietra. Poi avrebbe nascosto il corpo in un vecchio armadio del palazzo dove è stato trovato.
Le ricerche della minorenne
I genitori della ragazzina, dopo avere denunciato la scomparsa ai carabinieri, la notte del 26 maggio scorso, hanno anche lanciato un appello via social chiedendo a chiunque avesse notizie di Martina di contattare le forze dell'ordine. Indossava un jeans e una maglietta nera quando è uscita di casa per andare con un un'amica a prendere un gelato. La madre ha poi riferito che avrebbe incontrato il suo ex fidanzato. Secondo quanto riferito dai genitori, l'adolescente non si era mai allontanata da casa senza dar notizie di sé. L'ultimo contatto telefonico è stato intorno alle 20.30 di quel giorno: alla madre ha detto che sarebbe tornata a breve. Poi, però, la ragazza non ha più risposto.
Il cordoglio del sindaco
"Siamo tutti profondamente addolorati per l'orrore dell'inaccettabile morte di una adolescente di 14 anni, a cui è stato tolto il diritto di vivere". È l'amaro commento del sindaco di Afragola Antonio Pannone dopo il ritrovamento, senza vita, di Martina Carbonaro, la 14enne di cui si erano perse le tracce la sera dello scorso 26 maggio. "E' una immane tragedia che sconvolge la nostra comunità - dice ancora il primo cittadino - di fronte alla barbarie di chi non rispetta la libertà e la dignità femminile. Esprimo alla famiglia di Martina il più profondo cordoglio della Città di Afragola e sono certo che nulla resterà di intentato nelle indagini in corso per assicurare alla giustizia il responsabile di un delitto così efferato".
"Ringrazio i Carabinieri, la Polizia di Stato, i Vigili del fuoco e la Polizia municipale per la professionalità e la tempestività dimostrate sul piano operativo con il coordinamento della Prefettura e dell'autorità giudiziaria e con il supporto dell'efficiente sistema di videosorveglianza comunale".