Cronaca nera

Chi conosceva Alessia Pifferi è colpevole quanto lei

Alessia Pifferi non è responsabile della morte della piccola Diana più di quanto lo siano quelli che conoscevano la donna e hanno permesso che si occupasse di una bambina di cui non poteva assumersi la responsabilità

Chi conosceva Alessia Pifferi è colpevole quanto lei

Ascolta ora: "Ma chi la conosceva è colpevole quanto lei"

Ma chi la conosceva è colpevole quanto lei

00:00 / 00:00
100 %

Alessia Pifferi non è responsabile della morte della piccola Diana più di quanto lo siano quelli che conoscevano la donna e hanno permesso che si occupasse di una bambina di cui non poteva assumersi la responsabilità. La morte di Diana è legata al menefreghismo di chi di fronte a una personalità come quella di Alessia non ha informato subito il Tribunale dei minori. La Pifferi avrebbe potuto accompagnare la crescita della bimba solo se assistita da una famiglia allargata che si prendesse cura di entrambe. La perizia psichiatrica della difesa parla di un deficit intellettivo, ma per capire meglio quello che è accaduto è importante dire che la donna non vive secondo il principio di realtà. Alessia è una bambina e nell'infanzia domina il principio del piacere. Il bambino quando ha un bisogno non sa attendere il momento più adeguato a soddisfarlo e, a prescindere dalla realtà, vuole che sia appagato immediatamente, si blocca e batte i piedi, inutili i tentativi dei genitori di convincerlo che l'oggetto dei suoi desideri arriverà l'indomani.

I bambini non sanno calcolare le conseguenze delle loro azion che si ripercuoteranno inevitabilmente sia su se stessi che sugli altri e non si preoccupano finanche delle punizioni, perché la riprovazione sociale si teme quando si è formata una moralità. La madre con molta probabilità sapeva che lasciare la bambina da sola non era la cosa giusta da fare ma né più e né meno di un'altra piccola trasgressione, marachella che forse sarebbe riuscita a tenere nascosta lasciando a Diana un biberon di latte e uno d'acqua per sei lunghi giorni, in cui chissà se la figlia sia mai stata nei suoi pensieri o se rappresentasse una sorta di libro dei compiti delle vacanze che quasi tutti i bambini completano soltanto se spinti dai genitori, due o tre giorni prima di tornare a scuola. Colpisce oggi il volto della Pifferi imputata, come colpiva quello di lei seduta su una panchina prima della morte della bambina, in cui indossa un abito rosso e con le mani tiene gli angoli del vestito in una mossa che ricorda Cenerentola quando finalmente a bordo della carrozza arriva a palazzo reale.

Ad attenderla c'è il principe azzurro che la trasformerà finalmente in quella principessa tanto amata che ogni bambina almeno una volta nella vita ha desiderato.

Commenti