Era finito a processo per maltrattamenti, con la moglie che lo accusava anche di averle imposto il velo integrale. Ma visto che al momento l'imputato risulterebbe irreperibile, il giudice ne ha decretato nelle scorse ore il proscioglimento. Protagonista della vicenda che arriva da Perugia è un cittadino straniero, accusato di maltrattamenti in famiglia e del mancato pagamento degli alimenti. Stando a quanto riportato dalla testata online PerugiaToday, tutto è inziato a seguito della denuncia della consorte, la quale sarebbe stata più volte maltrattata dal coniuge: a suo dire, l'uomo la teneva chiusa in casa, impedendole di vedere altre persone e di uscire se non per ragioni strettamente necessarie. E l'avrebbe inoltre costretta ad indossare il velo integrale. "Io non so cosa voglia dire la parola amore - aveva dichiarato la donna a proposito del marito - lui mi ha visto un giorno nel quartiere dove vivevo, in Marocco. Il giorno dopo si è presentato con sua madre alla mia famiglia per chiedermi in moglie. La mia famiglia ha accettato, così lui ha pagato una dote, la "sdak", di 500 euro per sposarmi".
Un matrimonio tutt'altro che felice però, perlomeno a detta della donna. Che ad un certo punto della loro relazione aveva quindi deciso di denunciare il marito. Ricevendo una prima doccia fredda: sempre secondo il quotidiano online umbro, in un primo momento la procura di Perugia si era espressa a favore dell'archiviazione perché "la condotta di costringere a tenere il velo integrale rientra nel quadro culturale, pur non condivisibile in ottica occidentale, dei soggetti interessati". Una notizia che non era evidentemente passata inosservata agli occhi della stampa umbra (e non solo) con il procuratore Raffaele Cantone che aveva poi rassicurato circa la revoca della richiesta di archiviazione.
Il caso è quindi arrivato davanti al giudice del tribunale penale del capoluogo umbro, ma l'esito non è stato per il momento quello che (con tutta probabilità) auspicava la donna. Tanto più che, a quanto pare, l'uomo era già stato in passato processato e condannato in via definitiva (dalla Corte di Appello di Marrakech) a otto mesi di prigione, per violazione degli obblighi familiari. Ma per la giustizia italiana l’imputato, al quale vengono addebitati come detto il maltrattamento in famiglia e il mancato pagamento degli alimenti alla famiglia, è attualmente irreperibile.
E alla luce di ciò, è stato prosciolto. Anche se le ricerche del cittadino straniero proseguiranno fino al 2034, secondo quanto previsto dalla normativa. E solo a quella data, il fascicolo verrà chiuso definitivamente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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