Cronaca nera

Nelle periferie-ghetto di Torino, Milano e Roma. Isole criminali tra risse, spaccio e baby gang

Anche l'Italia ha le sue banlieue, interi quartieri sono in mano agli immigrati. Lo sanno bene i cittadini delle grandi città. Da Torino a Milano, da Roma a Napoli

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Anche l'Italia ha le sue banlieue, interi quartieri sono in mano agli immigrati. Lo sanno bene i cittadini delle grandi città. Da Torino a Milano, da Roma a Napoli. Palazzi occupati da extracomunitari che, invece di integrarsi, si ghettizzano. Si chiudono e, spesso, vivono fuori dalla legge. Al disopra della legge. Il nostro viaggio attraverso i sobborghi dimenticati parte da Torino. Basta raggiungere la Barriera di Milano per rendersene conto. Via Giulio Cesare sembra ormai un quartiere africano se non fosse per l'inconfondibile stile liberty dei palazzi. Gruppi di giovani rigorosamente in dishdasha (la tunica tradizionale indossata dai musulmani) affollano le strade soprattutto nelle ore serali. Le moschee e i negozi di tutti i generi con le insegne in arabo, illeggibili per noi e, dunque, inaccessibili, sono ovunque. Lì, dove la pizza si fonde con il kebab, i crimini sono all'ordine del giorno tanto da spingere i cittadini a chiedere aiuto. In via Martorelli, ad esempio, le risse tra pusher sono quotidiane denunciano i cittadini che pretendono più sicurezza. «Gli arresti sono all'ordine del giorno - ci dicono i residenti allarmati ma dopo poco vengono rilasciati, liberi di continuare a spacciare». La stessa sorte che, forse, toccherà ad un senegalese sorpreso in casa con oltre 104 dosi di crack pronte per essere vendute. Alcune zone della città sono ormai incontrollabili. 131.594 gli stranieri iscritti all'anagrafe della città di Torino, pari al 15,27% della popolazione secondo gli ultimi dati rilevati dal Viminale. Mica pochi. Come non sono pochi i fatti di cronaca raccontati dai giornali locali. Solo qualche giorno fa a Lungo Dora Napoli un giovane straniero armato di katana ha tentato di colpire i passanti. Strage sfiorata, per fortuna. I reati commessi in provincia di Torino dal 16 marzo 2022 al 15 marzo 2023 sono stati 113.676, con un aumento dell'1,59% rispetto all'anno precedente. Molti commessi da extracomunitari. Aumentano i borseggi e gli scippi e, soprattutto, il fenomeno delle baby gang. Che preoccupa. Giovani liberi di delinquere, protetti dal loro tessuto sociale. Si sentono invincibili. Come a Milano.

Un pezzo d'Africa si vede dal finestrino del treno proveniente da Torino, è via Padova. La sera è sconsigliato attraversarla, soprattutto per le ragazze. Anche qui la cronaca è spietata. Domenica scorsa, intorno alle 22.00, una diciassettenne è stata aggredita da un branco di nordafricani in piazza Leonardo Da Vinci. Avvicinata e accerchiata dagli scippatori e derubata di una collanina in oro dopo uno spintone. Uno degli assalitori aveva solo 17 anni. Provenienza? Marocco. Un membro di una delle tante baby gang che spadroneggiano soprattutto nel quartiere San Siro. L'elenco dei reati è lungo e i numeri sono impietosi. Nel 2023, a Milano, il 73% del totale degli arrestati per rapine commesse per strada è rappresentato da stranieri. Per i furti con destrezza, la percentuale arriva fino al 95% fa sapere la Questura. Stessa sorte a Roma dove i residenti extracomunitari sono oltre 300 mila e alcune zone come Torpignattara e Centocelle, lungo la Casilina, assumono sempre di più le sembianze delle banlieue francesi. Mai come Napoli con interi quartieri ghetto in mano agli africani. Vasto è uno di quelli, a pochi passi dalla stazione centrale. A tenere il conto dei crimini commessi esiste addirittura un sito. Anche qui l'elenco è lungo.

Tanto, troppo.

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