Cronaca nera

"Più di 20 coltellate e il cavo...". Così la 13enne è stata uccisa

La tragedia a Silì, in provincia di Oristano, ieri pomeriggio. Monica Vinci, 53 anni, ha ucciso la figlia con più di 20 coltellate. La donna, ricoverata in gravi condizioni dopo aver tentato il suicidio, soffre di disagi psichici

L'appartamento di Silì (Oristano) dove si è consumata la tragedia familiare
L'appartamento di Silì (Oristano) dove si è consumata la tragedia familiare

È stata colpita con più di 20 coltellate Chiara Carta, la 13enne uccisa dalla madre, Monica Vinci, 53 anni, ieri pomeriggio a Silì, in provincia di Oristano. La donna, che dopo l'omicidio si è lanciata dalla finestra, avrebbe usato anche un cavo del telefono per strangolare la figlia. Ora si trova ricoverata all'ospedale Santissima Annunziata di Sassari in gravi condizioni ma non è in pericolo di vita.

"Uccisa con 20 coltellate"

Emergono dettagli drammatici sulla morte di Chiara Carta, la ragazza uccisa sabato pomeriggio in un appartamento al primo piano di via dei Martiri del Risorgimento, a Silì. La madre le ha inferto più di venti coltellate, in varie parti del corpo, con un coltellino a serramanico e le ha anche stretto un cavetto telefonico al collo. Il medico legale Roberto Demontis eseguirà l'autopsia martedì prossimo, nell'ospedale San Martino di Oristano, dove la salma della giovane è stata trasferita ieri sera. Monica Vinci resta ricoverata nell'ospedale Santissima Annunziata di Sassari, monitorata 24 su 24, in uno stato molto precario. Gli inquirenti non l'hanno ancora interrogata, lo faranno non appena le sue condizioni si stabilizzeranno. Al momento è indagata per omicidio volontario.

L'omicidio

La tragedia si è consumata poco dopo le ore 14. Monica Vinci, originaria di Nureci, ha atteso che la figlia rientrasse a casa per pranzo. Poi, stando a quanto ricostruiscono gli investigatori, ha colpito la 13enne con un coltellino a serramanico lasciandola esanime sul pavimento del bagno. Subito dopo si è lanciata dalla finestra precipitando rovinosamente sull'asfalto. Una donna, che proprio in quel momento passava in via dei Martiri del Risorgimento, ha allertato immediatamente i soccorsi. La 53enne, seppur gravemente ferita, è rimasta cosciente fino all'arrivo dell'eliambulanza. A trovare il cadavere di Chiara, riverso in un lago di sangue, è stato il padre Pietro, un agente della polizia locale. Sul luogo della tragedia, oltre al 118, sono intervenuti il pm di Oristano, Valerio Bagattini, e il capo della squadra Mobile, Samuele Cabitzosu.

"La madre manifestava disagi psichici"

Il movente del delitto resta ancora sconosciuto. Stando al racconto di alcuni conoscenti, da tempo Monica Vinci avrebbe manifestato disagi psichici e nel suo recente passato pare ci fosse stato già un ricovero per questi motivi. Intanto a Silì, dove ieri sarebbero dovuti cominciare i festeggiamenti per il Carnevale, c'è grande sgomento. "La tragica morte di una nostra giovane concittadina ci lascia increduli e senza parole. - ha commentato la tragedia il sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna -È un evento terribile e senza senso che ha colpito tutti noi in modo molto profondo. Per dare un segnale concreto di lutto, abbiamo deciso di annullare tutte le manifestazioni collaterali alla Sartiglia. Riteniamo sia un primo doveroso segno di rispetto verso la giovane vittima di questa tragedia. Invitiamo tutti a vivere con sobrietà questo dolore".

La messa per Chiara

Dopo la separazione dei genitori, Chiara aveva scelto di vivere con la madre. Frenquentava la scuola media di piazza Manno ed era molto benvoluta in paese. Domani, lunedì 20 febbraio, sarà celebrata una messa senza feretro per la 13enne nella chiesa di San Pietro a Silì.

Lo annuncia su Facebook uno dei conoscenti della ragazza: "Chiunque voglia unirsi a questo momento di preghiera - dice - sarà il benvenuto".

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