Cronaca nera

"Si sono tirati indietro". L'accusa di Pietro Orlandi al Comune di Roma per l'anniversario

Pietro Orlandi ha raccontato del passo indietro del Comune di Roma nell'organizzazione del quarantennale della scomparsa della sorella Emanuela Orlandi

"Si sono tirati indietro". L'accusa di Pietro Orlandi al Comune di Roma per l'anniversario

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Il Comune di Roma, dopo aver espresso entusiasmo per le iniziative dedicate al quarantennale della scomparsa di Emanuela Orlandi, avrebbe fatto un passo indietro. La cittadina vaticana scomparve il 22 giugno 1983 e attualmente il Vaticano ha aperto un’inchiesta ascoltando, ad aprile 2023 il fratello della giovane Pietro Orlandi.

Le successive dichiarazioni di quest’ultimo alla trasmissione DiMartedì avrebbero sollevato un polverone: Pietro Orlandi riportò in quel caso alcune chat, consegnate al promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi, in cui un ex esponente della Banda della Magliana aveva espresso delle parole forti nei confronti di papa Giovanni Paolo II, mettendolo tra l'altro in relazione con la scomparsa di Emanuela Orlandi. L’indignazione è costata a Pietro Orlandi anche la ricezione di una lettera minatoria.

Io in questi 40 anni sono sempre stata una persona corretta e onesta - ha chiarito il fratello della scomparsa a ‘Chi l’ha visto?’ - Adesso qualcuno mi vuol far passare per una persona non corretta e non onesta. Per anni chiedo un incontro, di essere convocato per verbalizzare, finalmente vengo chiamato, si apre questa inchiesta: sto 8 ore là dentro, sono contento di stare 8 ore là dentro e alla fine dico ‘Chiamatemi quando volete, giorno, notte, in qualunque momento’. Per sicurezza porto anche un memoriale, in cui scrivo tutte le cose che avrei detto a voce, con le fotografie dei WhatsApp, tutti i documenti, i nomi di 28 persone. Sentirmi dire il giorno dopo, un voltafaccia, che noi ci rifiutiamo di andare avanti, di collaborare, perché ci rifiutiamo di fare i nomi di persone… Io sono rimasto così: sono impazziti qua dentro?”.

Pietro Orlandi ha inoltre lamentato che il Comune di Roma abbia cambiato idea a seguito del polverone. “Stavo per organizzare per il quarantennale della scomparsa di Emanuela, come nel 2012 - ha raccontato ancora l’uomo - mi sarebbe piaciuto fare questo sit in al Campidoglio e poi, come nel 2012 andare all’Angelus. Con la fotografia. Avevo chiesto al Comune: entusiasti, mi aveva dato pure appuntamento il sindaco di Roma il 26 aprile per incontrarci per organizzare. Appena esplode questa cosa qua, hanno fatto un passo indietro, mi hanno detto: ‘No, il Comune di Roma riguardo al quarantennale ha deciso di soprassedere per via del Giubileo del 2025’. E poi mi hanno detto: ‘Le motivazioni sono quella situazione che è successa con il Vaticano’.

Quindi, quando io qualche anno fa, qualche mese fa, ho detto: finalmente mi sono accorto che da parte delle istituzioni non c’è più quella sudditanza psicologica nei confronti del Vaticano, purtroppo mi sto rendendo conto invece che c’è quella sudditanza psicologica, c’è chi fa un passo indietro”.

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