Cronache

"I piloti fumavano". Spunta una nuova verità sul volo EgyptAir precipitato in mare

Il volo MS804 Parigi-Il Cairo precipitò nel Mediterraneo il 19 maggio del 2016 con 66 persone a bordo. Un dossier svela le cause dell'inabissamento: "Fuoriscita di ossigeno. Piloti fumavano"

"I piloti fumavano". Spunta una nuova verità sul volo EgyptAir precipitato in mare

Una fuoriuscita di ossigeno dalla maschera del co-pilota impostata in modalità "emergenza". Sei anni dopo il disatro aereo del volo EgyptAir MS804 Parigi-Il Cairo, che si inabissò nel Mediterrano il 19 maggio del 2016 con a bordo 66 persone, un dossier fa luce sulla tragedia. Il report di 134 pagine, redatto da alcuni dei massimi esperti di aviazione civile e visionato in esclusiva dalla redazione de Il Corriere della Sera, è stato inviato alla Corte di Appello di Parigi che ora indaga per "omicidio colposo".

La rotta dell'aereo EgypAir

Alle ore 23.31 del 18 maggio 2016, il volo MS804 decolla dall'aeroporto "Charles de Gaulle" della capitale francese. Alle 00.11 il jet entra nello spazio aereo italiano sopra Livigno, sorvola il Veneto, costeggia i Balcani e procede verso Sud. Alle 02.27 l'Airbus entra nel spazio aereo del Paese africano ma "non ottiene risposta" - precisa il dossier francese - dal controllore egiziano. Alle 2.34 l'aereo sparisce dai radar senza lanciare nessun allarme. Prima di precipitare in mare, si scoprirà successivamente, l'aereo ha inviato sette "dispacci" in soli due secondi segnalando problemi tecnici di varia entità, tra cui la presenza di fumo al di sotto dell'abitacolo.

"I piloti fumavano"

Un mese dopo il disastro aereo, il 16 e il 17 giugno, vengono recuperate le due "scatole nere" e poi inviate alla Bea (l'agenzia investigativa francese) per essere esaminate. L'esito delle investigazioni - come da prassi - viene inviato ai responsabili dell'indagine, Il Cairo. Per gli egiziani l'incidente è un atto di terrorismo, Parigi esclude l'ipotesi di una esplosione. Passano due anni. Nel 2018 con "un atto senza precedenti" - come ben precisa il Corriere - la polizia giudiziaria entra negli uffici della Bea per prendere possesso dei dati delle "scatole nere". Tra agosto del 2021 e febbraio 2022 gli esperti mettono agli atti che "a bordo di quel velivolo i piloti tendevano a fumare molto" (al tempo non c'era il divieto di fumo in volo) e che nei viaggi precedenti erano stati segnalati dei problemi tecnici ma niente di "così grave da chiedere la messa a terra".

La fuoriuscita di ossigeno

Due giorni prima che si verificasse il disastro aereo, in data 16 maggio per la precisione, un addetto alla manutenzione di EgyptAir avrebbe sostituito la maschera del co-pilota lasciando il cursore che gestisce il flusso dell'aria in modalità "emergenza". Tale circostanza, secondo i firmatari del report, avrebbe comportato una fuoriscita di ossigeno. Lo confermano gli audio dei piloti estratti da una delle scatole nere, la "Cockpit voice recorder". Analizzando il contenuto della black box, gli esperti hanno rilevato due fruscii, il primo alle 2.25 e 24 e l'altro alle .2.25 e 29, provenienti dal microfono collegato alla maschera d'ossigeno del co-pilota. Alle 2.26 e 11 e alle 2.26.24 ci sarebbero stati altri due "soffi". L'ossigeno, che di per sé non è una sostanza infiammabile, favorisce però la combustione. Dunque basta una scintilla o una fiamma a ingenerare un principio di incendio. Per questo motivo, i periti puntano il dito contro "una sigaretta accesa" (scrive ancora il giornalista Leonard Berberi) verosimilmente nel vano del co-pilota.

La stanchezza dei piloti

Stando a quanto riferisce Il Corriere della Sera dal dossier emerge un dettaglio rilevante circa la condizione dei piloti. Tra l'1.01 e l'1.46 del 19 maggio, analizzando le scatole nere, comandante e primo ufficiale mostrano segni di stanchezza. "Uno sbadiglio è chiaramente distinguibile all'1.01 e 53 secondi", mettono nero su bianco gli esperti. E poi annotano ancora: "Dodici minuti dopo, pilota e co-pilota esprimono chiaramente che entrambi si sentono stanchi per questo volo notturno e per la mancanza di sonno". Ma i documenti compilati "indicano che sono stati rispettati gli orari di lavoro".

L'indagine per "omicidio colposo"

Sulla scorta delle conclusioni riportate nel dossier, la Corte di Appello di Parigi ha aperto un fascicolo per "omicidio colposo". Icao, l’agenzia Onu per l’aviazione civile, non avrebbe ricevuto alcun rapporto finale dal Cairo.

Bea, l’agenzia investigativa francese conferma l'ipotesi di "un incendio scoppiato nella cabina di pilotaggio durante la fase di crociera che ha portato alla perdita di controllo del jet".

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