Allarme nei supermercati italiani: cosa sta succedendo

La paura della guerra è arrivata anche in Italia, soprattutto nei supermercati, presi d’assalto nell’ultima settimana. Scaffali vuoti e rincorse a prendere le ultime confezioni

Allarme nei supermercati italiani: cosa sta succedendo

La paura della guerra è arrivata anche in Italia, soprattutto nei supermercati, presi d’assalto nell’ultima settimana. Scaffali vuoti e rincorse a prendere le ultime confezioni: scene che ci riportano a quel marzo 2020 di inizio lockdown. A scatenare la folla, la paura che la guerra arrivi nel nostro Paese ma soprattutto l’impossibilità – a breve termine – di reperire le materie prime importate dall’Italia a causa del conflitto russo-ucraino. Presi di mira farina, zucchero e olio di semi; lunghe file nei corridoi dei centri commerciali alla ricerca del prezzo migliore per accaparrarsi quelli che sono i prodotti su cui c’è più tensione nei mercati oggi. Questi comportamenti non sono passati inosservati alle grandi distribuzioni che però non hanno agito tutte allo stesso modo. La prima a emettere un provvedimento in tal senso è stata Unicoop Firenze che ha deciso di razionare l’acquisto di zucchero, farina e olio di semi a un massimo di quattro confezioni ad acquirente: “Questo per tutelare i nostri clienti e assicurare loro di trovare questi prodotti anche nel tempo”, ha spiegato infatti Claudio Vanni, responsabile relazioni esterne Unicoop. Sulla stessa linea anche Eurospin, che ha deciso di adottare la stessa misura precauzionale. Più morbido invece Carrefour che rassicura che ad oggi un’emergenza non c’è e che si è limitato a mettere una stretta solo sull’acquisto di olio di semi: “ I supermercati infatti – fanno sapere – hanno scorte sicure almeno per 6-8 mesi, ma è importante che le persone oggi non si facciano prendere dal panico accaparrandosi prodotti inutilmente”.

Anche Esselunga, come riferisce anche all’Adnkronos, rassicura che al momento non ci sono problemi di approvvigionamento, motivo per cui non ha ritenuto necessario il razionamento di alcuni prodotti. “Fanno eccezione solo alcune tipologie di olio, in particolare l’olio di semi di girasole, poiché l’Ucraina detiene la maggior parte della produzione di questo prodotto”. Nei punti vendita targati Esselunga, infatti, l’unico limite di acquisto riguarda questo prodotto, acquistabile per un massimo di tre confezioni a persona. In ogni caso, se da una parte è innegabile l’allarmismo degli italiani, dall’altra– a prescindere dai provvedimenti più o meno stringenti – tutte le grandi catene di distribuzioni sostengono si tratti di una paura ingiustificata al momento, anche se è importante arginare fenomeni speculativi per garantire le esigenze e richieste di tutti. A destare preoccupazione anche lo sciopero dei trasportatori, che era indetto per oggi 14 marzo, anche se fanno sapere si trattasse solo di una fake new che è stata subito smentita in quanto, in questo momento, uno sciopero sarebbe stato impossibile. La categoria è comunque molto agguerrita e preoccupata per il balzo del costo del carburante che “è diventato insostenibile”. Se da una parte sostengono che: “Se ci fermiamo noi, le conseguenze saranno catastrofiche”, dall’altra rassicurano che il rifornimento dei beni primari, anche in caso di sciopero, sarà garantito e i supermercati non subiranno nessuna conseguenza.

I tir di tutta Italia sono quindi oggi in movimento, al contrario di quanto era stato riferito, anche se non escludono azioni nei prossimi giorni, probabilmente il 19 marzo. “Domani ci sarà un incontro con il Governo e in base a quello decideremo come fare”, afferma Paolo Di Simo, titolare di un’azienda di autotrasporto che lavora sul territorio nazionale.

“Siamo molto preoccupati e ci aspettiamo che la politica, in questo momento, guardi con attenzione alla nostra categoria. Abbiamo bisogno di un aiuto concreto perché le conseguenze potrebbero essere disastrose sia per i consumatori, sia per noi”.

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