Migranti in fuga e città in tilt: ancora una volta il territorio agrigentino è costretto a subire le angherie dell'emergenza immigrazione, con i cittadini che in questo martedì hanno visto centinaia di persone appena sbarcate risalire lungo le strade che dalle zone litoranee portano in centro.
In 900 sono stati fatti sbarcare nel giro di poche ore
Che qualcosa non andava lo si era capito già lunedì sera. A Porto Empedocle sono arrivati in meno di 24 ore 900 migranti: 750 erano a bordo della nave Rhapsody, una di quelle utilizzate dal governo per la quarantena delle persone sbarcate, 150 invece sono state trasferite nello scalo empedoclino da Lampedusa con il traghetto di linea Sansovino.
Quasi mille migranti arrivati nel giro di poche ore non potevano non mettere in difficoltà il sistema di accoglienza e soccorso. Inoltre per l'occasione è stata riattivata una tensostruttura accanto il porto dichiarata non più idonea dopo la maxi fuga di migranti del 27 luglio scorso.
È stata quest'ultima circostanza a creare timori tra la popolazione e le autorità locali, con il sindaco di Porto Empedocle, la grillina Ida Carmina, che ha tuonato contro la scelta del Viminale: “Lo Stato non c'è e in questo caso si rivela sopraffattore nei confronti della mia città – ha dichiarato il primo cittadino all'AdnKronos –Voglio capire perché non sono scesi a Palermo visto che la nave era lì”. Ida Carmina ha quindi chiesto spiegazioni per la scelta di rendere nuovamente fruibile la tensostruttura: "Mi avevano detto che la tensostruttura non sarebbe stata più riaperta, perché vietata – si legge in un'altra dichiarazione arrivata in piena notte – Chiamerò il ministro degli Interni per capire cosa sta accadendo. Adesso basta".
Il caos della mattinata
C'erano quindi tutte le premesse per il caos delle ultime ore. Questa mattina diversi studenti pendolari hanno trovato una brutta sorpresa: gli autobus per Agrigento erano stati presi d'assalto dai migranti che avevano trascorso la notte al porto e che quindi cercavano un mezzo per raggiungere la vicina città dei templi. Scene già viste in passato: più volte, specie durante l'estate del 2017 (quella più intensa sul fronte degli sbarchi fantasma) empedoclini e agrigentini si sono visti comparire dal nulla decine di migranti in cerca di bus e treni per Palermo o per il nord Italia.
Questa volta però la situazione ha scosso maggiormente l'opinione pubblica per via dell'attuale emergenza sanitaria. Inoltre non tutti i migranti sono riusciti a risalire dal porto in autobus, ma si sono incamminati a piedi verso il centro di Agrigento. A decine sono stati notati sul viadotto Akragas, l'arteria che congiunge il porto di Porto Empedocle con la città. Una situazione confermata dalla stessa Ida Carmina, che ha dichiarato di aver ricevuto diverse chiamate di cittadini impauriti.
Il problema principale è stato dettato dal fatto che più della metà dei 900 migranti sbarcati avevano il foglio di via. Almeno in 500, secondo i dati delle autorità locali, sono stati raggiunti dal provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale e, non dovendo quindi essere accompagnati in altri centri di accoglienza, ne hanno approfittato per allontanarsi e fuggire a piedi o in autobus.
La nota della Prefettura
Una pressione, quella sopportata dai territori di Agrigento e Porto Empedocle, che alla lunga non ha retto. Intanto dalla Prefettura agrigentina sono arrivati alcuni dettagli sulla vicenda relativa alla tensostruttura: “Si tratta – si legge in una nota – di una attivazione temporanea allo scopo di assicurare una zona di transito e riparo ai migranti in arrivo da Lampedusa, in attesa di essere accolti sulla nave quarantena Rhapsody che è già al porto di Porto Empedocle.
Appena completate le operazioni di discesa dalla nave Rhapsody dei migranti che hanno già effettuato il periodo d'isolamento e sono risultati negativi al tampone per il Covid-19, coloro che in atto sono all'interno della tensostruttura, saranno tempestivamente trasferiti a bordo”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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