Cronache

Gli appelli anti-Meloni falliscono: Chiara Ferragni e il silenzio post voto

Alla vigilia delle elezioni aveva esortato gli italiani a farsi sentire contro il centrodestra. Ma non è andata così. Sui social l'emblematico silenzio post voto di Chiara Ferragni

Gli appelli anti-Meloni falliscono: Chiara Ferragni e il silenzio post voto

Di colpo è calato il silenzio. La realtà ha preso il sopravvento sulla bolla dei social: a parlare sono stati gli esiti elettorali, con la schiacciante vittoria del centrodestra. Così, all'indomani del voto, Chiara Ferragni è scesa dalle barricate sulle quali idealmente si era posizionata in vista dell'appuntamento con le urne. E ha cambiato totalmente registro. Stop alla politica (mentre in Italia non si parlava d'altro) e avanti tutta con le patinatissime immagini dalla settimana della moda di Parigi. L'emblematico dietrofront, straniante rispetto alla stringente attualità tricolore, ha perlomeno avuto una positiva conseguenza: l'imprenditrice digitale è ritornata nel perimetro delle sue competenze, lasciando da parte le sommarie paternali a sfondo ideologico.

Gli appelli anti-Meloni

Già, perché prima delle elezioni la popolare influencer si era lanciata in una serie di appelli social nel tentativo di mobilitare un'ondata anti-Meloni. Dal proprio palcoscenico virtuale, Chiara aveva invitato gli italiani a far sentire la loro voce il 25 settembre, rilanciando un post nel quale si evocavano addirittura scenari da "carneficina" in caso di vittoria della destra. In una precedente storia social, sempre riprendendo un contenuto intriso di fake news, l'imprenditrice aveva attaccato Fratelli d'Italia sul tema dell'aborto. E subito dalla sinistra erano partiti gli applausi. La Ferragni, forse senza nemmeno volerlo, si era di colpo trasformata in una nuova paladina del progressismo radical chic. Secondo alcuni, le sue invettive - lanciate tra una sponsorizzazione social e l'altra - avrebbero potuto convincere i follower a votare contro il centrodestra. Ma non è andata così.

L'effetto Ferragni e il Paese reale

Il cosiddetto "effetto Ferragni", stavolta, non ha funzionato. Passando dal mondo virtuale a quello reale, l'influencer è stata poco influente, forse anche a motivo di un errore di valutazione. Le motivazioni che animano gli elettori a scommettere sul futuro del Paese, infatti, sono ben diverse da quelle che regolano il televoto di Sanremo. Non bastano gli appelli approssimativi di un'icona social per convincere un cittadino a scegliere questo o quel partito. Fuori dalla bolla dei like, delle impression e dei trend topic, del resto, contano i problemi di tutti i giorni: la bolletta da pagare, l'eccessiva pressione fiscale, il precariato, la sicurezza, il costo della vita ormai insostenibile per molte famiglie. Tutte tematiche che non si risolvono scorrendo l'indice sullo schermo di uno smartphone.

Così, gli italiani hanno affidato al centrodestra il compito di rimettere in sesto l'Italia, attribuendo in particolare un largo consenso a Giorgia Meloni. La circostanza deve aver disorientato la Ferragni, che sui social non ha espresso alcun commento sugli esiti elettorali. Dopo un selfie con la tessera elettorale e il documento d'identità in mano, l'influencer ha silenziato l'argomento e voltato idealmente pagina. Il dettaglio, tuttavia, non è passato inosservato. Da un paio di giorni, ormai, l'imprenditrice digitale si mostra immersa negli impegni mondani della Paris Fashion Week, tra sfilate di moda, cene in compagnia, eventi esclusivi e immancabili sponsorizzazioni.

Bello, quel mondo patinato. Piacevole anche da sbirciare, ma lontano da quella feriale realtà che alla fine prevale sempre.

Soprattutto alle urne.

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