Il Bestiario

Il Bestiario, la Rosichina

La Rosichina è un essere leggendario che si nutre di parole arcobaleno

Il Bestiario, la Rosichina

La Rosichina è un essere leggendario che si nutre di parole arcobaleno.

Per inquadrare la natura della Rosichina basta pensare alla doppia personalità del fenomenale personaggio di Gollum. La Rosichina è divisa. Da una parte c’è il Gollum buono, che poi non è buono, in difesa di tutte le donne in tutto e per tutto. Dall’altra c’è il Gollum cattivo, che è proprio cattivo, per cui è vero che le donne sono uguali, ma alcune sono meno uguali, soprattutto se le tolgono la poltrona da sotto il sedere quando pensava di rimanere seduta comoda comoda.

Facendo un passo indietro, la Rosichina è citata da Freud come un caso emblematico nel suo “Interpretazioni dei sogni”. Il padre della psicanalisi ci ricorda infatti che se sogniamo una Rosichina che ci rapisce e tenta di divorarci il cuore significa che nel nostro inconscio temiamo che una Rosichina ci rapisca e tenti di divorarci il cuore o che più probabilmente non abbiamo digerito la peperonata.

Il problema della Rosichina è che mancando di argomenti validi per fare una critica sensata, attinge dalla propria ideologia i luoghi comuni che più le appartengono. Così si attacca alle parole. Le parole diventano valori, i valori diventano parole. Così la scelta tra chiamarsi “la presidente”, “il presidente” o “la presidenta” diventa importante come ottenere la pace del mondo o trovare la soluzione definitiva ai peli superflui.

Ma ben altre battaglie sulle parole mitigano il livore della Rosichina. Ad esempio non sopporta il concetto di “sovranità alimentare” come se non godesse anche lei delle unicità culinarie del nostro Paese, preferendo ad esse il latte di scarafaggio che fa tanto globalismo ed è utile solo se si ha bisogno di rimettere la peperonata di cui sopra.

Altra parola che non piace alla Rosichina è “famiglia”. Termine odioso per l’essere mitologico perché definisce l’uomo che lavora e la donna che stira, mentre la donna e l’uomo dovrebbero, secondo la Rosichina, andare a lavorare entrambi coi vestiti stropicciati o stirare entrambi senza lavorare e patendo la fame. Ma la Rosichina non si pone il problema perché lei ha una immigrata che le stira le camicie arcobaleno.

La Rosichina in fondo in fondo, ma molto in fondo, fa tenerezza perché, ideologicamente convinta della giustezza delle sue battaglie nominali, non si rende conto di non rispondere ai problemi reali.

Per questo è destinata, a questa stregua, a non governare per i prossimi vent’anni e soprattutto a continuare a non digerire la peperonata.

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