La ragazza di 13 anni che, secondo il gup Dario De Luca, sarebbe stata vittima di lesioni da parte di Claudio Foti, lo psicoterapeuta al centro del presunto caso di affidi illeciti a Bibbiano, in Val d'Enza, non riceverà il risarcimento danni stabilito ai margini della sentenza di condanna per lesioni gravissime e abuso d'ufficio nei confronti del professionista. Le motivazioni della condanna di Foti e dell'assoluzione dell'assistente sociale Beatrice Benati saranno depositate entro 90 giorni.
Il dispositivo del gup
Lo psicoterapeuta torinese Claudio Foti è stato condannato al risarcimento dei danni, da liquidare in sede civile, in favore di alcuni soggetti costituitisi parte civile nell'udienza preliminare di "Angeli e Demoni", incentrata sul presunto "sistema Bibbiano". Tra questi figurano gli enti pubblici Unione Val d'Enza, Comune di Montecchio, Unione Comuni modenesi area Nord, Ausl di Reggio, Regione e ministero della Giustizia. Tuttavia, stando a quando riporta un articolo pubblicato sull'edizione cartacea de Il Resto del Carlino, nel dispositivo della sentenza emessa dal gup Dario De Luca emergerebbe un'anomalia. Tra i destinatari del ristoro non figura la minorenne che, secondo il gup, sarebbe stata vittima di lesioni (nelle carte si parla di disturbo depressivo) in conseguenza alla tecnica terapeutica adottata da Foti. La ragazza, al tempo 13enne, si è costituita parte civile nel processo con anche i genitori e la sorella.
La ricostruzione del caso
Secondo quanto ricostruito dalla pm Valentina Savi, a capo dell'inchiesta "Angeli e Demoni", lo psicoterapeuta avrebbe sottoposto la minore a "sedute serrate, attraverso modalità suggestive e suggerenti, con la voluta formazione di domande sul tema dell'abuso sessuale - riporta in citazione Il Resto del Carlino -che avrebbe ingenerato nella ragazzina il convincimento di essere stata abusata dal padre e dal suo socio e di conseguenza il netto rifiuto del genitore". Al professionista indagato il pubblico ministero contestava l'utilizzo della tecnica Emdr "in violazione dei protocolli" e riferendo falsamente alla ragazzina "che sarebbe stata necessaria per recuperare i ricordi". In conseguenza a tale pratica terapeutica, secondo il pm, la ragazzina avrebbe manifestato un disturbo psichico.
Nel dispositivo della sentenza emessa dal gup lo scorso giovedì 11/11/2021 non figura il risarcimento che, invece, dovrà essere erogato in sede civile nei confronti di due fratellini, figli di una coppia di origine africana, e un'altra bambina, che non hanno partecipato a sedute di psicoterapia direttamente con Foti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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