Coronavirus

I divieti città per città: che Capodanno ci aspetta

Tra obbligo di mascherine all'aperto e chiusura anticipata delle scuole per le vacanze natalizie.

I divieti città per città: che Capodanno ci aspetta

Le festività natalizie si avvicinano inesorabili e sono tante le città che stanno pensando a come correre ai ripari per non rischiare un boom di contagi subito dopo la Befana. Il presidente della Campania Vincenzo De Luca ha firmato una ordinanaza che vieta le feste nelle piazze. Compresa la famosa piazzetta di Capri. A fronte di questa normativa alcuni albergatori dell'isola stanno pensando di chiudere le strutture ricettive a tutti i clienti, aspettando sia che la situazione del contagio torni sotto controllo, sia che i turisti esteri possano fare ritorno in Italia senza obbligo di quarantena e tamponi.

Gli alberghi di Capri

Come riportato dal Corriere, Sergio Gargiulo, presidente di Federalberghi Capri e proprietario di due hotel sull’isola azzurra, ha spiegato:"Avevamo già pensato di chiudere per questo periodo anche perché è difficile riaprire per pochi giorni. Bisognerebbe tenere prezzi molto alti per coprire le spese fisse e del personale". La scorsa estate l'isola era riuscita a riprendersi dopo zone rosse e vari lockdown grazie alla campagna vaccinale di massa voluta dal sindaco Marino Lembo che l'ha resa una delle isole covid free. Lo stesso criterio non potrà essere messo in campo adesso a causa della variante Omicron e della dose booster da eseguire così da poter proteggere maggiormente dal rischio di malattia grave.

No feste nei locali al chiuso

Sempre De Luca ha deciso con una ordinanza di vietare oltre alle feste in piazza previste per Natale e Capodanno anche tutte le altre feste nei locali al chiuso. Bandite quindi quelle di laurea, di compleanno e anche quelle scolastiche se non all'aperto. Si potrà prendere parte a pranzi e cene purché si resti seduti al tavolo per tutta la durata. In Campania continua l'obbligo di indossare la mascherina anche all'esterno, con appello del presidente di Regione alle forze dell'ordine e alla polizia locale di vigilare in modo maggiore.

Cosa succede nel Lazio e nel Veneto

Dal 23 dicembre il Lazio ha deciso di far scattare l'obbligo di indossare la mascherina anche all'aperto. Il sindaco neoeletto Roberto Gualtieri aveva già firmato una ordinanza che ne prevedeva l'utilizzo nella strade del centro di Roma. Tra pochi giorni l'obbligo verrà quindi esteso a tutta la regione, come ha già annunciato il governatore Nicola Zingaretti. Manca solo l'ordinanza. Anche in Veneto il presidente Luca Zaia ha anticipato il provvedimento a ieri, sabato 18 dicembre. Ricordiamo che comunque il Veneto da domani, lunedì 20 dicembre, entrerà comunque in zona gialla insieme a Liguria, Marche e Provincia di Trento.

Grandi e piccole città italiane

Sono comunque tante le città, grandi e piccole, che nel tentativo di salvare le festività natalizie hanno firmato normative e provvedimenti anche a livello comunale. Anche il sindaco di Milano Beppe Sala, e i primi cittadini Giorgio Gori, Matteo Lepore, Stefano Lo Russo, Marco Bucci, Luigi Brugnaro, Sergio Giordani e Carlo Salvemini hanno deciso di porre l’obbligo di mascherina nelle strade centrali di Milano, Bergamo, Bologna, Torino, Genova, Venezia, Padova e Lecce. Per quanto riguarda Firenze il sindaco Dario Nardella, oltre alle strade, ha anche stilato un calendario delle giornate in cui si concentreranno gli acquisti. Obbligo di mascherina anche in diversi piccoli centri come Latina, Este, Cuneo, Fiumicino, Albano Laziale, Aprilia, Amelia, Foligno.

Napoli chiude le piazze e contingenta gli ingressi

Il primo cittadino Gaetano Manfredi ha emanato un’ordinanza che prevede piazze chiuse o comunque a ingressi controllati nelle zone pedonali maggiormante frequentate della città partenopea, nel quartiere Chiaia, a partire dal 23 dicembre fino al primo gennaio. Sarà anche vietato a bar e ristoranti vendere bevande in contenitori di vetro alla Vigilia di Natale e a Capodanno. L'obiettivo è quello di evitare che bere all'aperto possa portare i cittadini a creare assembramenti. Anche il sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri ha adottato misure per snellire la folla.

Dove chiudono in anticipo le scuole

Nel mirino anche la chiusura delle scuole per le festività natalizie che alcuni comuni hanno deciso di anticipare. Anzio per esempio ha deciso di chiudere le strutture scolastiche da ieri, sabato 18 dicembre. La Dad per tutte le scuole di ogni ordine e grado è infatti stata decisa dal sindaco Candido De Angelis. "In tutte le scuole di Anzio la metà delle classi era in quarantena ho ritenuto necessaria a scopo precauzionale questa misura" ha spiegato il primo cittadino.

Hanno preso la medesima decisione anche il sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, il collega di Montenero di Bisaccia (in Molise), quello di San Giuseppe Vesuviano, in provincia di Napoli, gli amministratori di Petilia Policastro, nel Cotronese, e di Taggia, in provincia di Imperia.

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