Coronavirus

Un "cartellino giallo" sul Green pass: cosa può cambiare (e perché)

Un cartellino giallo che appare sul green pass potrebbe ricordare a chi è vaccinato da più di sei mesi di fare la dose di richiamo: l'idea di D'Amato

Un "cartellino giallo" sul Green pass: cosa può cambiare (e perché)

Un "cartellino giallo" sul certificato verde: è l'idea dell'assessore del Lazio, Alessio D'Amato, per ricordare ai vaccinati che hanno superato i sei mesi di "rinnovare" il green pass con la terza dose se fanno già parte delle categorie alle quali è consentito.

"Serve green pass intelligente"

La proposta è stata già fatta anche al generale Figliuolo che sarebbe "apparso molto interessato" come affermato dall'assessore in un'intervista al Messaggero dove ha spiegato la sua nuova idea sul certificato verde. "Serve quello che io chiamo il Green pass intelligente. Oggi, quando presenti il Qr-code, compare sempre il colore verde se il tuo certificato è in corso di validità, anche se non ti sei presentato per la terza dose. Così, però, si sta consegnando un messaggio pericoloso a chi è stato vaccinato più di sei mesi fa", afferma D'Amato, proponendo una modifica al sistema.

Un cartellino come nel calcio

L'idea di D'Amato è che, al momento della scansione, "deve apparire per queste persone il colore giallo, una sorta di ammonizione come nel calcio. Ti dice: attenzione, sei già stato vaccinato da più di sei mesi, è importante che tu vada a ricevere la terza dose". Insomma, una sorta di alert che ricordi come gli anticorpi siano in fase calante e bisogna pensare (e presto) a fare la dose di richiamo (booster) per evitare brutte sorprese con se stessi ma anche nei confronti della collettività mettendo più freni possibile alla ripresa dei contagi. "Oggi tutti pensano che la dose di richiamo vada fatta quando scade il Green pass, ma non è così. Con l'ammonizione si fa informazione, si manda un alert al cittadino", sottolinea D'Amato.

A chi tocca la terza dose

In attesa di sapere se la proposta dell'assessore alla Salute della Regione Lazio diventerà operativa o meno, allo stato attuale la terza dose di vaccino non è aperta a tutti coloro i quali già hanno superato i sei mesi dal ciclo vaccinale. In Italia è somministrabile ai soggetti a elevata fragilità (immunocompromessi), agli ospiti e al personale delle Rsa, a tutti gli over 60 e a coloro i quali hanno ricevuto il vaccino monodose Johnson & Johnson: in questo caso riceveranno vaccinazione eterologa, (con un vaccino ad Rna, Pfizer o Moderna) per avere una migliore risposta immunitaria.

Come ci siamo occupati di recente al Giornale.it, l'Ema (Agenzia Europea del Farmaco) ha fatto sapere che la terza dose sarà aperta a tutta la popolazione senza distinzione di età, requisiti particolari o altre categorizzazioni. Verosilmente, questo accadrà da gennaio-febbraio 2022 quando, prima, sarà messa in sicurezza la parte più fragile ed esposta della popolazione.

"Non ci sono ragioni di preoccupazioni sull'uso di dosi di richiamo", ha affermato in conferenza stampa Marco Cavalieri, responsabile della task force per i vaccini e le terapie Covid-19 dell'Ema.

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