Quindi, oggi...

Conte invidia il tavolo di Zelensky, l'utero di Tiziano Ferro e Mosca: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: tensione Francia-Russia, l'attacco di Mosca all'Ue e l'allarme di Draghi su Gas

Conte invidia il tavolo di Zelensky, l'utero di Tiziano Ferro e Mosca: quindi, oggi...

- dio salvi il burlesque. Sabato al circolo ufficiali delle forze armate a Roma è andato in scena uno spettacolo con una signorina in abiti succinti, diciamo proprio mezza nuda, con tanto di spogliarello e finale in perizoma. Qualcuno s’è infuriato e hanno silurato il direttore. Rivedibile? Va bene. A sdegnare però non mi pare sia solo il fatto in sé, ma che con l’Ucraina in guerra i militari in pensione non dovrebbero star troppo a divertisti. Però, signori miei, ne approfitto per dire che ogni giorno nel mondo c’è una guerra: in Africa, in Medio Oriente, nelle isole, ovunque. Non è che fermiamo il burlesque per questo

- il tavolo su cui Zelensky ha firmato la richiesta di adesione dell’Ucraina all'Ue, piazzato lì nel bel mezzo di una guerra, mentre Kiev è assediata dalla Russia e lui rischia la vita, era decisamente più dignitoso del tavolino di Conte durante la fine del suo governo. Ricordate?

- Tiziano Ferro e compagno diventano papà. Leggo un infinito pezzo sulla Stampa in cui, tra sviolinate che la metà basta, l’autrice riesce a non ci tare mai - dico mai - una delle seguenti parole: adozione, utero in affitto, gestazione per altri, maternità surrogata. Mai. In pratica passa l’idea che Ferro&co abbiano partorito naturalmente i due figli. Cosa, ovviamente, impossibile. “Due uomini che si amano possono essere genitori”. Sì, ma solo adottandoli o affittando un utero (orribile). La cosa non sarebbe il caso di sottolinearla?

- occhio alle parole di Draghi sul gas. Bello il suo discorso sull’aiuto all’Ucraina, sul fatto che l’Ue deve dotarsi di un proprio esercito, sul patriottismo di Zelensky. Ma due cose allarmanti le ha dette il nostro premier: 1) abbiamo ancora un po’ di riserve di gas e diversificheremo un po’, però “in assenza di forniture dalla Russia, la situazione per i prossimi inverni rischia di essere più complicata” 2) sarà opportuno adottare una maggiore flessibilità sui consumi di gas, in particolare nel settore industriale e quello termoelettrico. Direte: embè. Niente: vuol dire che dal punto di vista energetico ci aspettano anni bui, bollette salate e soprattutto bye bye ambientalismo. Riapriremo pure le centrali a carbone e petrolio: salutateci a Greta

- Repubblica titola: attaccato il memoriale della Shoah. Ma è una mezza bufala (debunker, ci sei?): figurati se in guerra sprecano un missile per un monumento. L’attacco era rivolto alla torre della tv (bloccare le comunicazioni conta, in un conflitto) e lì vicino si trova il memoriale. Va bene tutto, ma perché esagerare quando gli animi sono già un tantino tesi?

- il ministro francese Le Maire afferma in una intervista che “faremo una guerra economica e finanziaria totale alla Russia, la loro economia crollerà”. Gli risponde l’ex presidente russo Medvedev: “Occhio, che le guerre economiche nella storia dell’umanità si sono spesso trasformate in vere guerre”. Noi dovremmo dire: signori, raffreddate gli animi. Negoziate. Che a forza di sparare dichiarazioni poi si finisce con il mitragliare proiettili veri

- dovremmo dare maggiore attenzione al discorso di Sergej Lavrov pubblicato sul sito dell’Ambasciata russa in Italia. Il ministro degli Esteri russo ha infatti denunciato la fine del sogno “pacifista” dell’Ue, che infatti sta armando l’Ucraina. L’ha accusata di violare il regolamento Ue che sulle esportazioni di armamenti all’estero, spiegandoci chiaramente che saremo “ritenuti responsabili di qualsiasi conseguenza” prodotta dalle armi inviate a Kiev (“Non possono non capire il grado di pericolo delle conseguenze”). Ma soprattutto ha “sfatato il mito” secondo cui Usa e Ue avrebbero il “predominio economico” sul mondo. Le sanzioni, assicura Lavrov, non distruggeranno la Russia. “La Russia continuerà a perseguire i suoi interessi nazionali vitali a prescindere dalle sanzioni e dalle loro minacce. È ora che i paesi occidentali capiscano che il loro dominio indiviso nell'economia globale è da tempo cosa del passato”. Si tratta di propaganda? Può darsi. Anzi: probabilmente. Ma si fonda su alcune verità. Primo, che l’Europa da oggi in poi è cambiata e dovrà dotarsi di un esercito (saprà smarcarsi dalla Nato?). Secondo, che in guerra non bisogna mai esagerare e inviare missili significa comunque schierarsi: le escalation iniziano proprio così. Terzo, che rispetto al passato esiste una Paese chiamato Cina che può avere un ruolo importante.

E che forse ora si candida più di Mosca e Washington a guidare il mondo senza i vecchi schemi della guerra fredda.

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