Cronache

"Un file di cento pagine...". Farmaci salvavita introvabili: cosa succede

Antidolorifici, anticoagulanti, antibiotici: l'Aifa redige periodicamente un file con i farmaci mancanti. Alcuni di questi salvano la vita ai malati. Eppure restano irreperibili per mesi, se non addirittura anni

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"Il problema del Micropam ce lo trasciniamo da un paio d'anni...". Qualsiasi farmacista lo ripete, manco fosse uno stanco ritornello. Loro sono abituati, meno invece chi fa affidamento su questo farmaco salvavita da tenere a portata di mano in caso di convulsioni febbrili e attacchi epilettici nei bambini. L'Aifa parla di "problemi produttivi". Problemi che possono essere di varia natura: la chiusura di un sito produttivo dell'azienda, che magari ha deciso di aprire in un altro Paese, oppure la difficoltà di reperimento di una materia prima o ancora la necessità di cambiare il foglio illustrativo per inserire una nuova controindicazione. Tutto può essere. Sta di fatto che il medicinale non si trova. Da nessuna parte. Su ilGiornale.it ce ne siamo già occupati nei giorni scorsi in seguito alla segnalazione di un nostro lettore (guarda il video). Quello che poi abbiamo scoperto nel portare avanti l'inchiesta è che il Micropam non è l'unico farmaco a mancare sul mercato.

L'Aifa redige periodicamente un file con i farmaci mancanti o in dismissione o addirittura che non vengono proprio più commercializzati. È un file di circa un centinaio di pagine zeppo di nomi impronunciabili e ai più del tutto incomprensibili. Di tanto in tanto se ne scorge qualcuno conosciuto, ma la stragrande maggioranza suonano come una lingua antica. "È un problema che noi farmacisti viviamo quotidianamente", ci spiega il dottor Giacomo Ceruti della farmacia Cordusio di Milano. "Capita spesso che il medico curante prescriva un determinato farmaco senza sapere della carenza e il paziente, quando viene in farmacia, si ritrova in un limbo". È un problema quotidiano. Si va dai medicinali per il Parkinson agli antidolorifici, passando per gli anticoagulanti che vengono usati nel post operatorio. "Quando è scoppiata la pandemia, alcuni farmaci non trovavano più in giro - ci racconta - la richiesta era talmente alta da non permettere alle aziende di star dietro agli ordinativi...". Il punto però è che questo disservizio va avanti da sempre, anche quando i trend sono assolutamente normali. E non è certo un disservizio che si risolve nel giro di breve. Talvolta si protrae per settimane, mesi, se non addirittura anni. In alcuni casi ci sono dietro i grossisti che comprano importanti stock di determinate medicine per poi rivenderle all'estero dove riescono a piazzarle a un prezzo maggiorato. Un malcostume che Federfarma combatte da anni ma che non è mai riuscita ad arginare.

Nello sterminato file redatto dall'Aifa troviamo anche farmaci che non hanno analoghi equivalenti che potrebbero sopperire la mancanza. Molti di questi sono salvavita. È il caso del Micropam che viene usato per contenere nei bambini sia le convulsioni febbrili sia gli attacchi epilettici. Lo scorso gennaio, per ovviare a questo problema, l'Aifa ha autorizzato l'azienda Aurobindo Pharma Italia a importare lo Stesolid. Peccato che, come ci mostra il dottor Ceruti, nemmeno questo si trovi in listino. "Sconosciuto", si legge sul terminale. E ancora: "Non trattato". Se a noi viene da strabuzzare gli occhi, per i farmacisti sono problemi all'ordine del giorno. Un paio di anni fa, tanto per fare un esempio, a mancare per un certo periodo è stato il vaccino contro il tetano. Facevano fatica a reperirlo anche negli ospedali. "Posso capire che l'anno scorso, in concomitanza con la seconda ondata del Covid-19, si sia reso irreperibile l'anti influenzale. C'è stato un picco di richieste e quindi la produzione è andata in tilt. Lo stesso discorso, però, non si può dire per il vaccino contro il tetano...".

Vivono questa situazione spesso in emergenza soprattutto le persone con epilessia. "La mia carica più importante è quella di padre di Ninfa Maria, che a sei mesi manifestò una epilessia con crisi convulsive prolungate - ci racconta Giovanni Battista Pesce, presidente dell'Aice - Affrontare certe cose in maniera tranquilla è impossibile, anche per un professionista". Per questo la carenza di medicinali, siano essi quelli assunti quotidianamente o i farmaci contro le crisi, può trasformarsi in un incubo. "Ha idea di cosa significhi tornare a casa senza il medicinale?". Certo, ci sarebbero quelli equivalenti. Ma non sempre vanno bene. "Un prodotto è formato dal principio attivo dagli eccipienti: alla stessa persona, un farmaco può avere l'effetto desiderato mentre l'equivalente può arrivare a provocare le crisi".

Tra i farmaci, che oggi risultano mancanti, troviamo la Sigmacillina, antibiotico in fiale usato per curare polmoniti e pericarditi; il Movicol, un regolatore intestinale per chi ha problemi di stipsi cronica; l'Ugurol, un antiemorragico; il Duavive, estrogeni per le donne che vanno in menopausa precoce. Nei giorni scorsi era toccato al Palexia, un antidolorifico post operatorio usato anche sui malati oncologici. "Per questo abbiamo dovuto richiedere il servizio sos...", ci racconta il dottore Ceruti che in questo periodo sta avendo problemi anche con la lidocaina. Fino a qualche settimana, invece, non si trovavano lo Zitromax bambini. "Abbiamo addirittura fatto fatica a trovare in giro il Naloxone...", conclude il farmacista. Si tratta di un farmaco che serve a bloccare gli effetti degli oppioidi, in particolare in caso di depressione respiratoria, e salvare i drogati dal coma. E questo rientra tra i medicinali che un farmacista deve obbligatoriamente avere in negozio.

Altrimenti, durante i controlli dell'Ats, rischia grosso.

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