Per evitare i controlli, partiti per legge questa mattina, sono entrati ieri pomeriggio nei loro uffici della Regione Lazio, dove hanno trascorso l’intera notte per protestare contro l’obbligo di Green pass nei luoghi di lavoro. Il consigliere regionale Davide Barillari, ex pentastellato, da sempre vicino alle posizioni dei no vax, e la deputata del gruppo misto Sara Cunial, anche lei con un trascorso nel Movimento 5 Stelle, fanno sul serio. Barillari ha affidato ai social il propriomessaggio. “Sono entrato nel mio ufficio senza Green pass e senza tampone. Da questo momento – ha scritto su Facebook, aggiungendo al post anche un video –aspetto che le forze dell’ordine mi dicano che non posso più stare nel mio ufficio a lavorare, aspetto che le autorità di questo Stato, che dovrebbero difendere la Costituzione della Repubblica Italiana, mi vengano a prendere per farmi uscire con la forza. Io non opporrò resistenza: il mio è un atto simbolico, politico, istituzionale, per svegliare le coscienze”.
Sara Cuniel, invece, ha richiamato l’attenzione su un problema che coinvolge un gran numero di persone. “Abbiamo occupato gli uffici della Regione Lazio – ha dichiarato – per dare un segnale forte di resistenza e solidarietà nei confronti di tutti quei lavoratori che da oggi vedranno calpestati i loro diritti e la loro dignità”. La parlamentare ha citato anche l’articolo uno della Costituzione, sottolineando che “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro” e che le imposizioni del governo minano la libertà personale, che “è inviolabile”. Entrambi gli esponenti politici sono sicuri: “Tantissime persone – hanno detto ancora – oggi sciopereranno o non si presenteranno al lavoro. Esigono ascolto e rispetto. Noi siamo qui a rappresentarle. Siamo con loro in questa battaglia. Siamo stati eletti per questo. Per dar voce ai nostri elettori, anche e soprattutto se questi sono minoranze”. Barillari e Cuniel sono ancora chiusi nei loro uffici, anche se, come riporta il Corriere della Sera, sono stati raggiunti da alcuni agenti della questura.
Il primo giorno del Green pass obbligatorio per recarsi al lavoro non è cominciato nel migliore dei modi nella Capitale. Diversi dipendenti dell’Atac, l’azienda dei trasporti su gomma e ferro, non si sono presentati in ufficio; d’altronde, secondo i dati forniti dalle organizzazioni sindacali, il 15% dei lavoratori non si è vaccinato. Qualche disagio sulle corse è stato avvertito questa mattina, ma il più delle volte per i guasti agli impianti e ad alcuni mezzi e non per le defezioni dei dipendenti.
In linea di massima, laddove la gran parte dei lavoratori è in possesso del Green pass, come alla Regione Lazio, gli ingressi sono stati contingentati in maniera funzionale. A parte qualche piccolo ritardo tutto è filato liscio. Resta l’incognita di possibili altri gesti di protesta, come quello effettuato da Barillari e Cunial, che però si è svolto in maniera pacifica e ordinata.
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