Cronache

Il leader dei No vax in ospedale con il Covid: voleva un nuovo processo di Norimberga

Le condizioni di salute del negazionista, dopo le prime cure domiciliari, sono peggiorate negli ultimi giorni

Il leader dei No vax in ospedale con il Covid: voleva un nuovo processo di Norimberga

Sulle sue posizioni no vax ha trascinato numerose persone, scettiche sul Covid-19 e sulla campagna vaccinale. Lorenzo Damiano, 56 anni, leader veneto dei negazionisti aveva addirittura auspicato un nuovo processo di Norimberga per mettere alla sbarra quelli che per lui sono i responsabili della macchinazione della pandemia. Adesso, però, è ricoverato nel reparto di sub-intensiva dell’ospedale di Vittorio Veneto, dopo essersi contagiato, come scrive Libero, molto probabilmente in seguito a un suo recente viaggio a Medjugorje.

Il contagio a Medjugorje

Damiano era andato a Medjugorje per comprare dieci ettari di terreno dove costruire una sede e una fondazione del suo movimento. Ritornato in Italia ha cominciato ad avvertire i primi sintomi. Le sue condizioni di salute sono poi peggiorate negli ultimi giorni. Dopo le prime cure domiciliari, il 56enne ha accusato problemi respiratori, con la saturazione che è scesa sotto i livelli minimi, rendendo necessario il trasferimento nella struttura ospedaliera. In questo momento il leader dei No vax è aiutato con l’ossigenazione e i medici attendono gli sviluppi della malattia prima di decidere come procedere con il ricovero.

La campagna no vax

Damiano, fondatore del movimento politico "Pescatori di pace", ha combattuto sempre in maniera frontale le scelte del governo sul Covid-19, tanto da candidarsi lo scorso mese di ottobre a sindaco di Conegliano con la lista civica dal nome emblematico: "Norimberga2". Il negazionista ha ottenuto anche un discreto risultato, raccogliendo il 2,78% dei consensi. La campagna elettorale di Damiano era stata incentrata tutta sulla dittatura sanitaria, sul sopruso del Green pass e sul no ai vaccini.

A fine agosto, come riporta Il Gazzettino, si era reso protagonista di dure invettive contro i virologi e i politici nel corso di una manifestazione contro la certificazione verde in piazza dei Signori a Trieste.

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