Cronache

"Ditelo al povero bovino...". L'ira di Sgarbi contro la multa svizzera

Il noto critico d'arte, multato in Svizzera, respinge le contestazioni della polizia elvetica. Scoppia la rissa con il consigliere di Stato del Canton Ticino: "Non può dare lezioni"

"Ditelo al povero bovino...". L'ira di Sgarbi contro la multa svizzera

Auto blu, lampeggianti e accuse reciproche. Divampa lo scontro a distanza tra Vittorio Sgarbi e il responsabile della polizia ticinese, dopo la multa comminata domenica scorsa in Svizzera al noto critico d'arte. Le autorità locali avevano sanzionato il professore contestandogli di aver superato una colonna di auto ferme in autostrada, con le luci di emergenza accese. Accuse che il deputato aveva però respinto con forza e con toni accesi, accusando la polizia elvetica di essere "arrogante, prepotente e bugiarda". La recente replica dal Canton Ticino non ha fatto altro che infiamare l'alterco.

"La legge è legge. I lampeggianti blu sono riservati ai mezzi di pronto intervento, al servizio della comunità", ha puntualizzato Norman Gobbi, consigliere di Stato del Canton Ticino eletto nella lista della Lega. Sui social, il politico ha anche difeso l'operato dei gendarmi e, rivolgendosi idealmente a Sgarbi, ha affermato: "Le regole sono regole per tutti. Questa è la Svizzera, signor Sgarbi, dove i deputati non hanno auto blu e men che meno dotate di lampeggianti prioritari, privilegio concesso solo agli enti di pronto intervento che sono loro, e non Ella, al servizio della comunità tutta". Parole che hanno mandato il noto critico d'arte su tutte le furie.

Sgarbi, che per quella presunta infrazione aveva ricevuto una multa di 500, contesta la ricostruzione delle autorità elvetiche e ancora oggi non ci sta. Così, dopo il rimbrotto ricevuto da Gobbi, il professore sui social si è scagliato contro quest'ultimo. "Questo pittoresco personaggio è tale Norman Gobbi, consigliere di Stato in Svizzera. Nel suo Paese è stato accusato di razzismo e di coprire le simpatie per il nazismo di un appartenente alla polizia cantonale", ha scritto il deputato a commento di una fotografia del consigliere di Stato ticinese, ritratto accanto a un bovino, rievocando alcuni controvesti episodi contestati in passato al politico svizzero.

Poi, andando all'attacco, Sgarbi ha aggiunto: "Un tipo così, con una faccia così, e con le ambiguità che lo contraddistinguono diciamo che è l'ultima persona della Svizzera a poter fare o dare lezioni di moralità, rispetto delle regole e condotte civiche. Io non ho mai avuto un'auto blu. Ho sempre viaggiato con auto e autisti miei, pagati da me. Lo dico a Gobbi. E al povero bovino che gli sta accanto". Sempre sui social, a commento del post pubblicato da Gobbi, il critico d'arte aveva argomentato: "Anche in Italia i deputati non hanno auto blu e 'lampeggianti prioritari', ma alcuni magistrati o sindaci o altri rappresentanti, minacciati dalla mafia, hanno una tutela stabilita dal Ministero dell'Interno e conseguenti dispositivi di sicurezza, che non dipendono dalla loro volontà".

Il caso era scoppiato dopo che il professore era stato fermato al valico autostradale di Chiasso Brogeda. Gli agenti lo avevano trattenuto per circa mezz'ora, contestandogli l'indebito uso delle luci di emergenza.

Mentre rientrava in Italia dal Festival cinematografico di Locarno, il critico d'arte aveva denunciato sui social quanto gli era accaduto con toni indignati.

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