Coronavirus

L'epidemia sta rallentando. Ma ora c'è il rischio di focolai sparsi

Il viceministro della Salute aveva anticipato: "Quando il numero di contagi sarà più basso, potremmo avere dei focolai sparsi". E con il rallentamentamento dell'epidemia si rischia il "rilassamento" dei cittadini

L'epidemia sta rallentando. Ma ora c'è il rischio di focolai sparsi

I dati sui contagiati dal nuovo coronavirus migliorano. Ma ora si fa strada il rischio di focolai sparsi. Lo aveva già supposto il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri: "Quando il numero di contagi sarà più basso, potremmo avere dei focolai sparsi", aveva avvisato.

Un rischio dovuto anche al "rilassamento" delle misure di contenimento messo in atto dai singoli cittadini che, vedendo diminuire i numeri, potrebbero essere indotti a pensare di poter fare qualche strappo alle regole. Un atteggiamento che, come ripetuto dagli esperti, rischia di vanificare gli sforzi fatti in queste settimane. In conferenza stampa, il capo della protezione civile, Angelo Borrelli, aveva precisato: "Dal 27 di marzo assistiamo a un calo degli incrementi dei ricoverati e delle persone in terapia intensiva. Assistiamo a valori che si stanno stabilizzando. Non so dire se stiamo iniziando a calare o quando comincerà la fase decrescente, ma non dobbiamo abbassare la guardia". Sul tema era intervenuto anche Walter Ricciardi, componente italiano del Comitato esecutivo dell'Oms e consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, che ad AdnKronos aveva spiegato: "Ogni allentamento prelude all'interruzione del miglioramento e a nuove ondate di focolai epidemici".

E proprio ieri, il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, ha chiesto ai prefetti di intensificare i controlli, denunciando la situazione nella Regione, in cui "adesso c'è una sorta di 'liberi tutti', con l'errata consapevolezza che il peggio sia passato e che ci possiamo concedere anche il lusso di un passeggiata di un'ora". E aggiunge: "Chi fa questo è un irresponsabile". Nella provincia di Enna, infatti, tra l'1 e il 2 aprile si è registrato un incremento di oltre il 10% dei contagi: da 191, le persone positive al virus sono diventate 212, in sole 24 ore. Anche ieri, l'incremento si è attestato intorno alla stessa percentuale, raggiungendo 226 contagi.

Ma, come riporta la Verità, dati allarmanti si registrano da Oristano, che con 18 casi fa salire i nuovi malati da Covid-19 del 50%, rispetto a mercoledì. Numeri ancora ristretti, che però non rassicurano sull'andamento dell'epidemia in Sardegna. Preoccupante anche il dato che arriva da Rieti, dove sono stati registrati 61 nuovi contagi in una giornata, oltre il 46% in più in 24 ore.

Numeri che sottolineano il rischio concreto della creazione di nuovi focolai di coronavirus, che potrebbero rendere difficile al nostro Paese l'uscita dall'emergenza.

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