Cronache

Mangia un wurstel e finisce in terapia intensiva: cosa è successo al 30enne

Il giovane è ricoverato attualmente in gravi condizioni all'ospedale di Perugia. Ministero ha disposto di concerto con l'azienda produttrice del prodotto il ritiro dal commercio dei lotti

L'ospedale di Perugia
L'ospedale di Perugia

Aveva consumato un pasto a base di wurstel. Solo che, nel giro di poche ore, si è ritrovato in terapia intensiva, dopo aver contratto la listeriosi alimentare. Questa la disavventura occorsa qualche giorno fa ad un ragazzo di trent'anni originario di Terni, ricoverato attualmente in gravi condizioni all'ospedale di Perugia. Stando a quanto riportato dai media locali, il trentenne umbro si era presentato all'ospedale di Città di Castello, denunciando in primis difficoltà motorie improvvise. I medici lo hanno quindi sottoposto ad alcuni esami, al termine dei quali è emersa la causa: il giovane aveva la listeriosi.

A causarla è il batterio "Listeria monocytogene" che può essere presente nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione e può contaminare diversi alimenti come latte, verdura, formaggi a pasta molle, carni poco cotte e insaccati poco stagionati. Bambini e adulti sani possono essere occasionalmente infettati, ma raramente sviluppano una malattia grave a differenza di soggetti debilitati, immunodepressi e donne in gravidanza. La gravità della sintomatologia varia sensibilmente in funzione della dose infettante e dello stato di salute dell’individuo colpito: si va da forme simil-influenzali o gastroenteriche (accompagnate a volte da febbre elevata) fino ad arrivare nei soggetti a rischio, a forme setticemiche, meningiti o aborto. Il trentenne è stato quindi trasferito presso il nosocomio del capoluogo umbro e le sue condizioni di salute sarebbero peggiorate nelle scorse ore, rendendone necessario il trasferimento in terapia intensiva. Come l'ha contratta? Le analisi successivamente effettuate dal Ministero hanno poi appurato la presenza del batterio in alcuni lotti di wurstel venduti nella zona e in altre regioni limitrofe, che sono quindi stati ritirati dal commercio.

"Le verifiche, effettuate dal gruppo di lavoro istituito dal Ministero della Salute per fronteggiare la diffusione del batterio, hanno rilevato una correlazione tra alcuni dei casi clinici e la presenza del ceppo di Listeria ST 155 in wϋrstel a base di carni avicole prodotti da una ditta agricola. La presenza è stata confermata anche da campionamenti effettuati presso lo stabilimento - si legge in una nota ministeriale - l’azienda ha avviato tutte le misure a tutela del consumatore con il ritiro dei lotti risultati positivi (1785417 e 01810919) e, in applicazione del principio di massima precauzione, di tutti quelli prodotti prima del 12 settembre 2022. Ha inoltre messo in atto una comunicazione rafforzativa di quanto già indicato sui prodotti direttamente nei punti vendita.

Al momento sono in atto ulteriori indagini anche su altre matrici e su altri tipi di prodotti che potrebbero essere correlati ai casi umani di listeriosi".

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