Cronache

"Mi molestava e l'ho drogata". Così Di Fazio si difende

Antonio Di Fazio, l'imprenditore accusato di stupro nei confronti di 5 ragazze, si difende: "Ho una dipendenza da psicofarmaci e alcol. Non c'è stata premeditazione"

"Mi molestava e l'ho drogata". Così Di Fazio si difende

Donne trattate come bambole di pezza: drogate, abusate e poi fotografate senza veli. Antonio Di Fazio, l'imprenditore 51enne accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti di 5 ragazze e indagato con l'ipotesi di reato per tentato omicidio ai danni dell'ex moglie, sembra non avere neanche un piccolo rigurgito di coscienza mentre guarda le foto delle giovani di cui ha abusato. Di scuse e giustificazioni, invece, ne ha per ogni uno degli episodi contestati dalla procura: "A lei (una vittima ndr) ho somministrato benzodiazepine non per fotografarla ma per paralizzare le sue iniziative moleste nei miei confronti" spiega al procuratore aggiunto Letizia Mannella e al pm Alessia Menegazzo, a capo dell'inchiesta milanese, nell'interrogatorio del 10 dicembre scorso. Poi prova a raddrizzare il tiro: "Sono talmente addolorato - dice - che ho pensato anche di togliermi la vita".

"Sono malato di sesso"

L'indagine è partita dopo la denuncia per stupro di una studentessa bocconiana, lo scorso anno. Da lì in poi è stato un susseguirsi di accuse nei confronti dell'ex manager. Testimonianze drammatiche di donne narcotizzate con le benzodiazepine e poi sadomizzate. Così, come fossero feticci. Eppure, l'unica preoccupazione di Antonio Di Fazio sembra esser quella di "salvare il salvabile". "Voglio precisare - puntalizza ad incipit dell'interrogatorio -di aver incontrato molte difficoltà personali nel mio percorso di crescita. Con un padre considerato perfetto, con una sorella di fama internazionale, mi sono misurato tutta la vita con l'ansia di prestazione". Poi gioca la carta della vittima: "Essere Antonio Di Fazio non è stato facile. - spiega - Preciso che dal 2009 ho dipendenza da alcol e psicofarmaci .(..) È stata una pulsione irrazionale che mi ha colto senza premeditazione. Sto lavorando con i miei terapisti su questa pulsione che mi ha portato a drogare questa ragazza. (...) Sono talmente addolorato, adesso che ho capito quello che ho fatto, che ho anche pensato di togliermi la vita e vi ringrazio per avermi messo in isolamento. Sto affrontando una terapia per un problema che ho legato a una pulsione sessuale sadomaso. Penso che questo spieghi anche la mia ossessione per la ricerca in rete sul tema "sesso con ragazze narcotizzate con cloroformio"".

Le benzodiazepine

Le benzodiazepine sono state una costante del modus operandi dell'imprenditore. Per approvvigionarsene rubava e falsificava le prescrizioni dalla sorella medico. "Le ho sottratte dalla sua abitazione. - conferma alla presenza dei carabinieri del reparto operativo e della compagnia Monforte - Lei è completamente estranea ai fatti. Avevo bisogno di una quantità sempre più elevata di farmaco perché, facendone uso da molto tempo in combinato con l'alcol, ormai non mi faceva più effetto. (..) Al fine di superare le frustrazioni quotidiane, lo stress, quando mio figlio non era con me univo le benzodiazepine all'alcol". Gli psicofarmaci sarebbero stati utilizzati anche per inibire la ex moglie che, tra il 2009 e il 2016, aveva presentato 13 esposti contro il 51enne. "Questo tipo di dinamica l'avevo posa in essere anche con la mia ex moglie, - scrive Repubblica.it rilanciando un passaggio dell'interrogatorio - mi è capitato che per zittirla le avessi somministrato quella sostanza".

Le violenze

Le violenze seguivano sempre lo stesso, drammatico copione. Dapprima Di Fazio adescava le vittime con la promessa di un lavoro poi, dopo averle drogate, ne abusava. "Lei l'ho conosciuta in un periodo in cui ero in crisi e solo per un weekend. (..) - spiega in riferimento a una ragazza ritratta negli scatti incriminati - Le ho somministrato benzodiazepine senza il consenso, per zittirla e in una notte diversa da quella ritratta nelle foto del fascicolo". Altre foto della stessa ragazza "sono state scattate da me mentre era ubriaca e senza il suo consenso. (..) La sera dopo le ho somministrato la sostanza per farla tacere perché non mi piaceva". I rapporti - non consenzienti - si consumavano nell'abitazione dell'imprenditore: l'alcova degli orrori. "Ho somministrato benzodiazepine alle ragazze quando mio figlio non era in casa. - precisa -L'unica volta in cui l'ho fatto con lui in casa è successo con la ragazza che mi ha denunciato perché non era stato pianificato ed è stato un impulso. Mio figlio quella sera è stato in salone fino alle 23.

Quando ho drogato la ragazza mio figlio era nella sua camera e mia madre nella sua".

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