Sta scatenando un’ondata di polemiche quanto accaduto alla scuola elementare Edmondo De Amicis di Napoli.
La denuncia arriva da un genitore, Paolo Santarelli, neurologo a capo del comitato residenti di Chiaia (Napoli), che si sfoga sulla sua pagina Facebook. “Avendo sorpreso mia figlia canticchiare ‘Bella ciao’ ho appreso da lei con mia somma meraviglia che questa canzone farà parte della recita di Natale della scuola elementare De Amicis, che quest’anno verterà sulla Costituzione italiana e non sul Natale”- Ovvio ed immediato, nell’uomo, il sospetto che possa trattarsi della solita soluzione buonista adottata dall’istituto per mettere dinanzi alla necessità della comunità cristiana quelle delle compagini musulmane. “Non vorrei allora che questa decisione altro non sia che una scelta ad hoc fatta per non turbare la sensibilità delle famiglie di religione musulmana che hanno i loro figli in quella stessa scuola”. Santarelli replica così alla forzatura da parte della scuola: “Sia però ben chiaro che non consentirò in alcun modo a mia figlia minorenne, di cantare una canzone che evoca uno dei momenti più bui della storia d’Italia. Scritta da vigliacchi senza patria e senza divisa che sparavano alle spalle ai veri soldati italiani”.
La sua rabbia non è comunque un caso isolato. Il fatto che il tema natalizio della recita sia stato soppiantato da argomenti di carattere prettamente politico non è andato giù a numerosi altri genitori di bimbi che frequentano l’istituto. “’Bella ciao’ non è proprio un inno che richiama alla conciliazione degli animi. Possibile che non ci fosse una canzone più appropriata, magari l’Inno del Piave?”, si chiedono alcuni familiari, come riportato su “Il Secolo d’Italia”. Utilizzare la recita di Natale per scopi politici e stravolgerne totalmente il significato con un esplicito intento ideologico è un affronto che in tanti non riescono a tollerare.
Tanto che i genitori stessi stanno dando vita ad una capagna di informazione e di protesta sui social network. Lo scopo è far conoscere quanto sta accadendo a Napoli nella scuola De Amicis, un fatto che senza la denuncia di qualche voce fuori dal coro sarebbe rimasto nel’ombra.
Lo scossone prodotto, nelle intenzioni dei genitori, dovrebbe consentir loro di arrivare fino al dirigente scolastico per far sentire la propria opinione e, se necessario, al ministro dell’Istruzione stesso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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