Cronache

Il rapimento, il processo, le ricerche: oggi Denise Pipitone avrebbe 22 anni

Oggi Denise Pipitone, la bimba scomparsa a Mazara del Vallo il primo settembre del 2004 avrebbe compiuto 22 anni. Migliaia di messaggi di auguri sui social e il post della famiglia. Dopo 18 anni da quel terribile giorno, si cerca ancora Denise

Il rapimento, il processo, le ricerche: oggi Denise Pipitone avrebbe 22 anni
Tabella dei contenuti

"Diciotto anni dalla tua assenza, senza coccole e abbracci. Denise sei nel cuore di chi ti ama veramente. Buon Compleanno Denise, ovunque tu sia. Buon compleanno!”. È questo lo straziante messaggio pubblicato questa mattina da Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone, e firmato anche dal papà, Pietro Pulizzi, dal fratello Kevin, dalla moglie Brigitte e dalla piccola Dayana. È questo l’augurio che i parenti hanno dedicato all’ormai 22enne Denise Pipitone, scomparsa a Mazara del Vallo il 1° settembre del 2004, quando aveva solo 4 anni.

La scomparsa di Denise: una ferita che fa ancora male all’Italia

La scomparsa - o forse, sarebbe meglio dire, il rapimento - della piccola Denise Pipitone, rappresenta una delle pagine più oscure della Sicilia e di tutta l’Italia. Da quasi vent’anni la famiglia cerca di trovare l’ormai adulta Denise, senza risultati. Nonostante i continui vicoli ciechi, in molti la speranza di ritrovarla è ancora viva. Nei molti anni di indagini, l’ipotesi più accreditata è sempre stata quella del rapimento, una lunga staffetta fra soggetti - rapitori - senza ancora un volto, iniziata il primo settembre e continuata nei giorni successivi. C’è chi, negli anni ha dichiarato di aver visto una bimba simile a Denise in aeroporto nei giorni seguenti al rapimenti, accompagnata da dei nomadi.

I cani molecolari della squadra investigativa, percepirono l’odore della piccola Denise nelle immediate vicinanze dell’abitazione della sorella di Gaspare Ghaleb, che all’epoca era il fidanzato di Jessica Pulizzi, figlia di figlia di Anna Corona e di Pietro Pulizzi, che è il padre biologico di Denise. La stessa Jessica, al tempo diciassettenne fu una delle maggiori sospettate del rapimento di Denise Pipitone, assieme alla madre.

Il processo alla sorellastra

Pulizzi venne accusata di sequestro di minore. Il processo in primo grado iniziò ufficialmente il 16 marzo 2010 - quasi sei anni dopo la scomparsa della bimba - e durò tre anni. Ai tempi la procura di Marsala chiese per la giovane la condanna a 15 anni di reclusione per sequestro di minore, ritenendola “colpevole senza alcun dubbio”. Anche la madre di Jessica, Anna Corona, sarebbe stata complice della figlia. Il motivo sarebbe "vendetta e gelosia perché Denise e Jessica Pulizzi sono figlie dello stesso padre, Piero Pulizzi".

Secondo l’accusa, la Pulizzi prese Denise e la portò a casa di Piera Maggio per avere conferma che fosse sua figlia, ma non trovandola a casa, la consegnò a persone non ancora identificate. Al termine del processo però, la giovane donna venne assolta dal tribunale di Marsala per insufficienza di prove. Assoluzione confermata poi il 2 ottobre del 2015 dalla Corte d’Appello di Palermo.

L’avvocato della madre: “Sperare è un diritto”

"Sperare è un diritto della gente che cerca giustizia e il diritto è qualcosa di intangibile, dall'altro lato, le istituzioni hanno il dovere di dare risposte ai cittadini che sperano nella giustizia. Il dovere è qualcosa di non derogabile, per cui non si può dire ci pensano loro o ci pensiamo quando avremo tempo, il dovere è connotato da obblighi, se un malato va dal medico è dovere del medico curarlo, se non lo farà risponderà di fronte alla legge.

Ecco il senso di giustizia! È quella linea invisibile che lega i diritti ai doveri, facce di una identica medaglia e mancandone una facciata, quella medaglia non vale nulla cosi come la giustizia a metà", ha dichiarato in una nota sui social Giacomo Frazzitta, avvocato di Piera Maggio.

Commenti