"Non dormire la notte, svegliarsi di soprassalto, essere bersaglio quotidiano, indicato all'indice come pubblico scandalo, oggetto delle invettive (quasi sempre basate su fatti inesistenti) da parte di un deputato che si fa forte della sua immunità per picchiarmi come si può fare ad una persona con le mani legate". Inizia così il lungo post in cui il direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano, denuncia di essere "bersagliato da una parte della folla del web come si faceva nelle piazze spagnole durante l'epoca dell'inquisizione quando ognuno passava e sputava sulla vittima inerte".
Sangiuliano da un lato rivela di aver documentato e fotografato ogni minaccia, ma dall'altro si considera tutto sommato fortunato "perché se questa condizione l'avessi vissuta negli anni Settanta qualcuno sarebbe passato alle vie di fatto. Oggi, per fortuna non accade più". "Tutto questo - aggiunge - perché non la penso come loro, perché non sono in linea con la vulgata dominante". Il direttore del Tg2, quindi, rivendica il suo diritto di"celebrare Solzenicyn (internato nel Gulag dai loro antenati)", di parlare di Sciascia, Pasolini e Croce, ma anche quello di difendere lo Stato di Israele o di intervistare personaggi come Steve Bannon e il venezuelano Juan Guaidò. Sangiuliano si considera un giornalista scomodo "perché sono liberale e conservatore, e soprattutto prezzoliniano", scrive dopo aver sottolineato di essere stato uno dei pochi che, in Italia, ha posto "il tema dell'integrazione in Svezia" oppure aver ricordato"l'assassinio del giovane di destra Cecchin durante gli anni di piombo" o quello di Vittorio Bachelet. E aggiunge: "È questo mi rende uno che la pensa diversamente e quindi va eliminato, umiliato e offeso quotidianamente". In conclusione, Sangiuliano avverte:"La nostra società viene uccisa quotidianamente dal politicamente corretto, dal pensiero acritico che nel sonno della ragione non vuole verifiche, non vuole discutere" e invita tutti a leggere Marco Travaglio che "spesso mi ha legittimamente criticato ma che ora difende il valore più alto per donne ed uomini: la libertà". "Una cosa è certa non mi piegherò mai, perché lo devo alla mia dignità", è la chiosa di tutto il suo ragionamento.
Prontamente è arrivata la solidarietà del deputato di FdI, Federico Mollicone, commissario di Vigilanza Rai, che considera il Tg2 di Sangiuliano "un prodotto editoriale che, oltre a ottimi risultati di share, rappresenta un punto di riferimento per l'approfondimento giornalistico, diventato parametro per l'intera azienda". Di diverso avviso, invece, la senatrice grillina Sabrina Ricciardi, anche lei membro della Commissione di Vigilanza Rai, che descrive come preoccupante "il quadro che emerge dalla delibera Agcom" sul Tg2. "Il quadro restituisce un telegiornale militante, non equilibrato nelle dovute garanzie e troppo simpatizzante con le destre, la Lega e il senatore Salvini. Un capolavoro creato dal direttore Sangiuliano con tanto di denigrazione dell'integrazione dei migranti". E ancora: "Per quanto desti perplessità il linguaggio usato dall'Authority non sfugge che la situazione descritta vada ben oltre la par condicio. Il problema non è solo lo spazio destinato alla Lega, che supera di gran lunga la sua rappresentanza parlamentare, ma la propaganda velata delle idee leghiste". In sintesi, la maximulta comminata dall'Agcom alla Rai sarebbe responsabilità perlopiù del Tg2 di Sangiuliano.
In merito a questo tema il diretto interessato, ieri, parlamdo con l'Adnkronos, ha promesso: "Contesteremo punto per punto con prove inoppugnabili nelle sedi opportune dimostrando che noi siamo in linea con i principi di equilibrio, pluralismo, completezza, obiettività, imparzialità, indipendenza e apertura e su casi specifici produrremo i servizi di altre testate televisive che pur avendo fatto le stesse cose nostre non sono state menzionate".
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