Sangue, acqua ossigenata e l'auto pronta da lavare: quei sospetti su Benno

Il giallo di Bolzano: chi ha ucciso Peter Neumair e Laura Perselli? Indagato il figlio: ecco perché

Sangue, acqua ossigenata e l'auto pronta da lavare: quei sospetti su Benno

Un flacone di acqua ossigenata potrebbe segnare la svolta nel delitto già noto alle cronache come "giallo di Bolzano". Il contenitore è stato rinvenuto all'interno dell'auto di Benno Neumair, unico indagato per l'assassinio di Peter Neumair e Laura Perselli. Secondo le ipotesi della Procura, il giovane avrebbe ucciso i genitori e gettato successivamente i corpi nel fiume Adige. Per questo motivo, circa una settimana fa, è stato iscritto nel registro degli indagati con l'accusa duplice omicidio e occultamento di cadavere.

Acqua ossigenata e sangue

Un flacone di acqua ossigenata, da circa 800 millilitri, ha inasprito la posizione di Benno Neumair agli occhi dei pm Igor Secco e Federica Iovene, a capo dell'inchiesta sul duplice omicidio di Bolzano. Il giovane, secondo l'accusa, potrebbe aver acquistato del perossido di idrogeno per eliminare eventuali tracce di sangue dall'auto (una Volvo) con cui avrebbe trasportato i corpi - già senza vita - dei genitori dall'appartamento di via Castel Roncolo 22 al ponte al ponte di Vadena, sul fiume Adige. Il contenitore sarebbe stato reperatato dai carabinieri all'interno della vettura, intestata al padre di Benno, quando hanno intercettato il sospetto assassino nei pressi di un autolavaggio. Verosimilmente, il giovane avrebbe tentato di lavar via eventuali tracce ematiche dagli interni dell'automobile nel tentativo di inquinare elementi probanti (forse) la sua ipotetica colpevolezza. In quel frangente, dunque, è scattato il fermo dei militari dell'Arma e la vettura è stata sottoposta a sequestro.

La sosta sospetta per acquistare acqua ossigenata

Non un comune flaconcino di acqua ossigenata ma un contenitore da quasi un litro. Una quantità indubbiamente sospetta per ipotizzare un utilizzo innocuo. Da una prima ricostruzione pare che Benno, prima di recarsi all'autolavaggio, abbia fatto sosta presso un negozio specializzato nella vendita all’ingrosso di prodotti per la pulizia. E lì avrebbe recuperato il grosso flacone. "Solitamente questi prodotti vengono utilizzati dai cacciatori per sbiancare le corna dei trofei di caccia o dai parrucchieri per tingere i capelli. Specialmente in tempo di Covid vendiamo parecchi prodotti di questo genere quindi non ci abbiamo trovato nulla di strano", ha spiegato il titolare dell'azienda alle pagine del Corriere della Sera. L'uomo è stato anche sentito dai carabinieri confermando la compravendita del detergente.

Tracce di sangue sulla vettura

Nell'attesa di ulteriori risvolti sulla vicenda, gli inquirenti hanno sottoposto la vettura incriminata a sequestro. Intanto, ieri, gli uomini dei Ris di Parma sono arrivati a Laives per procedere con gli accertamenti del caso. L’esame sarebbe durato diverse ore confermando la presenza di tracce biologiche a bordo dell'auto.

Ma soprattutto i tecnici hanno rinvenuto tracce di sangue, anche queste da analizzare, e tracce di un prodotto che da una prima osservazione sembrerebbe essere acqua ossigenata. E, intanto, i sospetti su Benno Neumair diventano sempre più insistenti: la svolta del giallo potrebbe essere ad un passo.

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