Cronache

È di nuovo scontro sulle tasse: sospeso vertice di maggioranza

Sospeso il vertice di maggioranza. Il veto di Italia Viva: "No plastic e sugar tax". E adesso il governo è sempre più in bilico

È di nuovo scontro sulle tasse: sospeso vertice di maggioranza

Mancano cinquecento milioni. Movimento 5 Stelle e Partito Democratico non hanno (ancora) trovato la quadra sulla Legge di Bilancio per il 2020. E gli animi si fanno ulteriormente tesi. Non c'è infatti intesa tra le forze di maggioranza sulle tasse e il vertice a Palazzo Chigi è stato sospeso per la mancanza di un accordo definitivo sulla richiesta avanzata a gran voce da Italia Viva di rinviare le cosiddette microtasse, ovvero plastic e sugar tax, che Luigi Di Maio – a differenza di Matteo Renzi – considera "sacrosante".

Il summit era previsto alle otto di questa mattina, ma c'è stato un ritardo proprio per la ricerca delle coperture per il mancato gettito fiscale. Due ore di slittamento nelle quali il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e i tecnici del Tesoro devono trovare quei 500 milioni. E non sarà così facile, anzi. Auto aziendali, plastic e sugar tax sono finite nel mirino dei renziani, che di fatto hanno obbligato la maggioranza a riunirsi "d'emergenza", visto che Italia Viva pretende la cancellazione totale delle imposte, mentre M5s e Pd non vorrebbero toglierle, così da non dover andare a prendere altrove quel mezzo miliardo che continua a mancare all'appello.

Il leader pentastellato, ai microfoni di Radio Capital (ospite della trasmissione Circo Massimo) ha così parlato: "Sulla manovra, dobbiamo avere la costanza di finirla, poi al suo interno è sacrosanto che ci siano plastic tax e sugar tax: dire che le aziende devono usare contenitori riciclabili, come dire che gli alimenti con troppo zucchero vanno limitati...". Alle parole di Gigino i sono sommate – via Twitter – quelle dell'ex Guardasigilli dem Andrea Orlando: "Se ci sono davvero più risorse, e di questo si discute al vertice di maggioranza, mettiamole per ridurre ulteriormente la pressione fiscale sui salari dei lavoratori italiani…".

Le parole di Renzi

Intanto, il leader di Italia Viva si lascia andare a dichiarazioni sibilline: "Non lo so se questo governo reggerà, spero di sì ma non lo saprei dire, perchè ho visto litigate sul niente in questa settimana. A me pare che la situazione si stia ingarbugliando, fossi il presidente del Consiglio e ministri cercherei di trovare soluzioni e lavorare". Intervenuto nell'approfondimento di TgCom24 Fatti e Misfatti, Matteo Renzi ha aggiunto. "Penso che sia un errore andare a votare, abbiamo fatto il governo per evitare l'aumento dell'Iva e l'aumento delle tasse e per evitare che il presidente della Repubblica dal 2022 sia espressione di un fronte anti-euro. Fossi la maggioranza, cercherei di creare un clima di tranquillità per arrivare al 2022 e fare delle cose buone per gli italiani": Infine, l'ex premier ha così chiosato: "Io non vorrei andare a votare, ma se ci costringono lo faremo. È un peccato ma dobbiamo prenderne atto. Questa partita è in mano al governo, a Conte e alle forze di maggioranza. Non ho nessun tipo di paura, ci mancherebbe".

Parole che non possono ovviamente passare inosservate alle quali ha replicato a stretto giro il vicesegretario Pd Andrea Orlando: "Voto? Siamo tutti pronti, quello che dobbiamo chiederci è se è utile al Paese e se abbiamo un governo che riuscirà a chiudere nelle prossime settimane un capitolo che evita un aumento di tassazione d 400 euro a famiglia, l'utilità sarà percepibile".

Il renziano Davide Faraone, capogruppo in Senato di Iv precedentemente aveva affondato il colpo proprio contro il dem: "Il populismo si è impossessato anche di Andrea Orlando. Cosa diavolo c'entra il capodoglio con le tassa sulle aziende ed il licenziamento di migliaia di lavoratori? Va incentivato il riciclo, non vanno massacrate le nostre imprese. #scienziatiinlibertà".

Scintille Italia Viva-Pd

Il vicepresidente dei deputati di Italia Viva Luigi Marattin: "Meglio evitare fake news, in tv come nei resoconti forniti alla stampa. Nessuno dei rappresentanti del Pd al tavolo ha proposto di aumentare le risorse per il taglio del cuneo fiscale". Dunque, il renziano, come riportato dall'Adnkronos, ha spiegato che "il vice-ministro Misiani ha proposto di lasciare intatte le risorse, tre miliardi , ma di anticipare il taglio dal 1 luglio al 1 gennaio. Proposta che abbiamo accolto, chiedendo però di sapere a quale platea di lavoratori si applicherà. Perché, come è ovvio, allungare di sei mesi a parità di risorse significa -spiega- ridurre ulteriormente l'importo mensile della riduzione fiscale".

Sul versante della controversa sugar tax della discordia, commento piccato di Stefano Lepri, membro della presidente del gruppo dem a Montecitorio: "Legittimo difendere le multinazionali delle bibite gassate, un po' meno dimenticarsi degli effetti sui bambini obesi. La ministra Bonetti (di Italia Viva, ndr), che segue i bambini, potrebbe ricordarlo al suo partito...".

L'avvio delle votazioni degli emendamenti era previsto dalle ore undici di questa mattina e invece è slittata alle 14 di venerdì pomeriggio la convocazione della commissione Bilancio del Senato, che resta convocata anche per questa sera, in seduta notturna.

I toni, tra le forze di maggioranza, rimangono dunque alti: proprio questa tensione, con la netta presa di posizioe di Italia Viva, ha portato alla sospensione della riunione, che potrebbe riprendere solamente al termine della votazione finale sul dl fisco alla Camera dei deputati.

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