Cronache

La ragazza pestata in palestra, poi le minacce: "Se mi denunciate vi ammazzo"

Edmond Xhafa si trova ora in carcere: carabinieri e procura hanno agito d'ufficio dietro il referto medico della sua vittima che ha tratteggiato i contorno del codice rosso

La ragazza pestata in palestra, poi le minacce: "Se mi denunciate vi ammazzo"

C'è la svolta nel caso delle indagini sulla ragazza picchiata in palestra a Pescara: l'uomo che ha condotto l'aggressione, Edmond Xhafa,è stato raggiunto dal provvedimento di custorida cautelare in carcere dove già si trovava per altri reati. Lo scorso 27 luglio, la 21enne si trovava all'interno della sala pesi di una nota palestra del capoluogo abruzzese, quando l'uomo l'ha violentemente aggredita a calci e pugni, utilizzando anche un bilancere. Per lei, la prognosi è stata di 22 giorni ma la giovane non ha sporto denuncia contro il suo aggressore, terrorizzata da quelle che sarebbero potute essere le ripercussioni.

Nonostante le immagini non lasciassero spazio a interpretazioni e nonostante tutto fosse chiaro e cristallino, anche davanti alle testimonianze di chi era presente, la ragazza ha preferito non precedere legalmente contro Edmond Xhafa. La denuncia, però, è partita d'ufficio dopo il referto medico che ha delineato i controlli del "codice rosso": solo a quel punto la procura e i carabinieri hanno potuto agire d'ufficio contro l'aggressore di origine albanese, che nel frattempo era già stato accompagnato in carcere per una questione legata a droga e anabolizzanti. I carabinieri hanno anche chiarito quali fossero i rapporti tra i due. In un primo tempo sembrava che l'uomo fosse un corteggiatore respinto ma poi si è capito che tra loro intercorreva una relazione, anche se dai contorni foschi.

Come riferisce il quotidiano locale il Centro, infatti, nella relazione dei carabinieri si legge che Edmond Xhafa "frequentava la stessa palestra della ragazza con la quale intratteneva una relazione affettiva" e "ha provocato reiterate condotte persecutorie, consistite nell’aggredirla verbalmente ogni qualvolta la vedeva in palestra intenta a parlare con un ragazzo, pretendendo spiegazioni a riguardo, nel controllarla continuamente dicendole che doveva starsene a casa e che non sarebbe dovuta uscire con nessuno se non con lui". Ma non solo, perché come riferiscono i carabinieri, Xhafa era solito "insultarla con parole del tipo schifosa di m… nel minacciarla che, se l’avesse vista in giro con qualche ragazzo, le avrebbe sparato ad una gamba, così non avrebbe potuto più allenarsi, precisandole che non aveva niente da perdere".

L'aggressore sembra non temesse realmente nessuna ripercussione, tanto che in un commento social successivo all'aggressione in palestra lasciava scritto: "Se mi denunciate vi ammazzo".

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