Cronache

Omicidio Chiara Ugolini, Impellizzeri si è tolto la vita

Emanuele Impelizzeri, il 38enne accusato di aver ucciso di Chiara Ugolini, si è tolto la vita in carcere. Oggi avrebbe dovuto sostenere l'interrogatorio

Omicidio Chiara Ugolini, Impellizzeri si è tolto la vita​

Si è tolto la vita in carcere, impiccandosi con un oggetto di fortuna, Emanuele Impellizzeri, il sospetto assassino di Chiara Ugolini. Il 38enne era accusato di aver ucciso la giovane pallavolista di Calmasino di Bardolino soffocandola con un canovaccio impregnato di candeggina dopo averla ripetutamente colpita al corpo. Proprio quest'oggi avrebbe dovuto essere sottoposto a interrogatorio. La notizia del suicidio è stata confermata dall'avvocato d'ufficio del 38enne, il legale Mattia Guidato.

Il suicidio di Impellizzeri

Non si hanno ancora notizie certe sulla dinamica dell'evento suicidiario. Stanto a quanto rivelano fonti a vario titolo, e da una primissima ricostruzione del drammatico accaduto, il 38enne si sarebbe impiccato all'alba di questa mattina, attorno alle ore 5.30, nel carcere di Verona. L'indiscrezione è stata confermata dal segretario Uilpa PP, Gennarino De Fazio con una nota diffusa a mezzo stampa. Nella stessa si precisa che, proprio oggi, Emanuele Impellizzeri avrebbe dovuto essere sottoposto ad interrogatorio.

Chi è il sospetto assassino morto suicida

Di origini catanesi e con alcuni precedenti per reato contro il patrimonio, Emanuele Impellizzeri era accusato dell'assassinio di Chiara Ugolini, la giovane pallavolista ritrovata senza vita in un appartamento di Calmasino di Bardolino, in provincia di Verona, lo scorso 5 settembre. Il 38enne si era introdotto nell'abitazione della vittima passando dal terrazzo. Quindi, per ragioni mai rivelate, l'avrebbe colpita ripetutamente al corpo salvo poi soffocarla con uno straccio imbevuto con una sostanza altamente corrosiva.

Dopo aver tentato la fuga in moto verso la Toscana, il 38enne era stato fermato dalla polizia stradale all'altezza di Firenze e condotto in questura per gli accertamenti di rito. Reo confesso, il sospetto assassino era stato condotto in carcere a Sollicciano (Firenze) l'indomani del truce omicidio. Nonostante la netta ammissione di colpe, Impellizzeri non ha mai rivelato ai magistrati il movente del delitto. Verosimilmente, suppongono gli inquirenti, si sarebbe trattata di una tenta aggressione sessuale ma la dinamica dell'accaduto non è ancora stata accertata fino in fondo.

Proprio oggi, il 38enne avrebbe dovuto essere sottoposto a interrogatorio.

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