"La sinistra odia certi lavoratori". Primo maggio di scontri

Da un lato Salvini chiede tutele e garanzie per tutti i lavoratori, dall'altra Letta paventa nuove chiusure: 1 maggio di scontri sulle riaperture

"La sinistra odia certi lavoratori". Primo maggio di scontri

Tradizionalmente il 1 maggio è la festa del Lavoro, una celebrazione che appare incoerente per il periodo storico in qui si trova l'Italia. L'ha sottolineato Giorgia Meloni su Facebook: "Finchè non verrà consentito a tutti gli italiani di poter tornare a lavorare e a vivere, non ci sarà nulla da festeggiare". Il riferiento è ovviamente alla situazione del Paese in cui moltissime attività sono ancora costrette alla chiusura. Questo inibisce agli italiani la dignità di un lavoro e la possibilità di mantenre le proprie famiglie. Da piazza del Duomo a Milano, Matteo Salvini anche oggi ha chiesto a gran voce la riapertura per dare nuovo respiro all'economia.

Matteo Salvini da piazza del Duomo

"L'impegno, nonostante i gufi, i menagrami e gli uccelli del malaugurio, è entro la metà di maggio di far tornare a lavorare tutti i lavoratori italiani, al chiuso, all'aperto, di giorno, di sera, la mattina e la notte", ha annunciato Matteo Salvini alla manifestazione Ugl di Milano. Questa è la battaglia della Lega, che punta ad abbattere il coprifuoco per eliminare qualunque limite alla ristorazione, ora costretta a chiudere entro le 22 e a somministrare solo all'esterno. Ci sono, poi, i centri commerciali ancora chiusi nel weekend, il comparto dei parchi divertimento, le fiere e i congressi, che ancora non possono ripartire.

"Questa discriminazione nei confronti dei dipendenti del settore privato, dei lavoratori autonomi, degli artigiani, delle partite Iva, dei liberi professionisti, dei commercianti non ha più senso", ha tuonato Matteo Salvini da piazza del Duomo. Il leader della Lega ha poi proseguito: "Non mi interessa che vinca la Lega, quando verrà cancellato il coprifuoco e torneranno a lavorare i 150 mila ristoratori che non hanno un tavolino all'aperto, sarà un successo per loro e non di Salvini"

Le manifestazioni di Fratelli d'Italia

Fratelli d'Italia si sta impegnando sul territorio per sensibilizzare il governo alle riaperture tramite fiaccolate di grande successo in tutte le piazze del Paese. Iniziative che riprendono quanto fatto nei giorni scorsi da Giorgia Meloni davanti a Palazzo Chigi, "per manifestare contro il coprifuoco, una misura irragionevole che infligge un colpo mortale alla nostra economia, che non ha alcun senso nella lotta alla pandemia ma che al contrario limita la libertà dei cittadini".

Nel giorno della festa dei lavoratori, inoltre, "il dipartimento Lavoro del partito ha organizzato, nei centri storici di tutte le città della penisola, dove le serrande delle attività sono chiuse a causa della crisi incombente, dei flash mob durante i quali i parlamentari, gli esponenti locali e i simpatizzanti di Fratelli d’Italia hanno esposto uno striscione con la scritta: 'Non è festa senza lavoro'".

Il risveglio delle Sardine

Mentre Salvini dalla manifestazione Ugl difendeva i diritti dei lavoratori, Mattia Sartori delle Sardine suggeriva di vietare le manifestazioni "come quella autorizzata in Piazza della Pace (a Bologna, ndr), dove l'ultra destra si camufferà da iniziativa no-mask, minando l'ordine pubblico e rovinando il significato di unità nazionale in un giorno importante". La sardina punta quindi il dito contro Matteo Salvini e il centrodestra: "Questo è il frutto di una politica che insegue invece che orientare, penso alla Lega e alla battaglia sul no al coprifuoco, strumentale al consenso elettorale ma poco utile a un Paese preoccupato per la salute e il lavoro". E poi l'affondo: "Se la destra non farà uno sforzo di responsabilità, tra qualche mese piangeremo nuovi morti e conteremo nuovi disoccupati".

Enrico Letta contro Salvini

Anche Enrico Letta si è schierato contro Matteo Salvini in una videointervista con il direttore de La Stampa ha definto "irresponsabile" il leader della Lega, invitando gli italiani a "non seguire lui, altrimenti a maggio richiudiamo il Paese". Il leader del Pd sembra quasi mettere le mani avanti per le prossime chiusure che, come si sospettava, verranno fatti cadere sui presunti comportamenti irresponsabili degli italiani, che non stanno facendo nulla di diverso rispetto a quanto loro concesso.

"Il meccanismo sanzionatorio ha allentato la presa e dipende dalle persone. Dico agli italiani: siate responsabili, se seguite Salvini ci giochiamo l'estate", ha affermato Enrico Letta nella ricorrenza del 1 maggio. Una frase alla quale indirettamente il leader della Lega ha risposto da piazza del Duomo: "Se diamo retta a Letta e a Roberto Speranza stiamo chiusi in casa fino a ferragosto. Ma il Paese non può morire di fame e di disoccupazione. C'è certa sinistra che i lavoratori non li conosce più e alcuni lavoratori li odia".

Le riaperture nel Paese

Nelle regioni in zona gialla i ristoranti possono aprire a pranzo e a cena ma solo se dispongono di spazi esterni per i clienti. L'apertura serale è però comandata dal coprifuoco alle 22, che di fatto limita l'attività. Sono aperti i teatri, i cinema e le mostre ma con le limitazioni obbligate dal sistema di controllo delle trasmissioni del virus.

Le palestre dovranno attendere ancora almeno un mese per riaprire le loro porte agli italiani, così come le piscine interne. Niente da fare per i centri commerciali nel weekend, che dopo l'ipotesi di apertura il 15 maggio nella bozza del dl non sanno ancora quando potranno ripartire.

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