TAP, gasdotto operativo e ripristini completati. Al via restituzione terreni

Sarà TAP, la prossima settimana, ad avviare le operazioni. Il territorio sarà restituito nelle identiche condizioni in cui era stato trovato prima dell'inizio dei lavori

TAP, gasdotto operativo e ripristini completati. Al via restituzione terreni

Adesso che il gasdotto Trans Adriatic Pipeline (TAP) è operativo, e che i ripristini ambientali nelle zone interessate dalla tubazione sono completati, prende il via la campagna di riconsegna dei terreni ai legittimi proprietari.

L'ultimo step

Sarà TAP, la prossima settimana, ad avviare le operazioni. Si tratta dell'ultimo passaggio necessario per restituire il territorio nelle identiche condizioni in cui era stato trovato prima dell'inizio dei lavori. Rispettando un paio di indicazioni, al fine di garantire sicurezza e integrità del fasdotto, i proprietari dei suddetti terrenni potranno disporne in base alle rispettive esigenze.

La fase di riconsegna verrà accompagnata da una apposita campagna di sensibilizzazione sulle corrette pratiche gestionali delle attività in prossimità della condotta. Ricordiamo che TAP adotta processi di monitoraggio costanti e conduce controlli di manutenzione all'infrastruttura lungo l'intero percorso del gasdotto. Varie le modalità di esecuzione, tra cui spezioni visive in situ, sorvoli aerei, protezione catodica e perfino un controllo costante in remoto dell’integrità della condotta e dei flussi di gas in transito dalla sala di controllo del PRT di Melendugno.

Le linee guida da rispettare

La citata campagna informativa, intitolata "Prima chiami, poi scavi", scatterà il prossimo 15 marzo. Sarà costituita da affissioni, post sui canali social di TAP, un pieghevole con linee guida per lo svolgimento in sicurezza delle attività del percorso e un video tutorial che mostra le attività ammesse e non ammesse in prossimità del gasdotto. È per questo motivo che sono fondamentali il contributo e la collaborazione di tutte le persone, delle imprese e degli enti coinvolti a vario titolo in eventuali lavorazioni lungo la suddetta condotta.

Nella cosiddetta zona di restrizione alla proptietà, cioè a 4 metri a destra e 4 a sinistra della condotta, i proprietari terrieri, così come gli utilizzatori dei terreni, possono proseguire regolarmente con le seguenti attività: pascolo di animali semina e fertilizzazione del suolo superficiale, coltivazione di piante con radici che non superano i 60 cm di profondità (o loro piantumazione, senza alterare la profondità di posa della condotta e senza diminuire e/o pregiudicare la sua integrità), controllo e rimozione erbe infestanti o piante infette.

Il numero verde

Nella medesima zona di restrizione alla proprietà, sono invece vietate le seguenti attività: costruzione di edifici di qualsiasi natura coltivazione di piante con radici che superano i 60 cm di profondità (o loro piantumazione che alteri la profondità di posa della condotta diminuendo e/o pregiudicando la sua integrità), apertura di trincee o pozzi realizzazione di installazioni sotterranee o installazioni di tubazioni a una profondità maggiore di 50 cm.

E ancora: alterazioni della morfologia del suolo (attività idrauliche in profondità, scavi, sistemazione di macerie, creazione di stagni) e costruzione di strade rurali. Infine, nella zona di inedificabilità – a 20 metri a destra e 20 a sinistra della condotta - è vietato costruire edifici di qualsiasi natura e installare sistemi di gestione dei rifiuti xhe alterino la morfologia del suolo. Per maggiori informazioni, è attivo un numero verde ad hoc, il numero verde TAP: 800 484 484.

Il ripristino dei territori

Sempre nei giorni scorsi, è avvenuto il completo ripristino dei territori attraversati dal gasdotto. Le attività, iniziate a novembre 2020 e terminate in questi giorni, hanno comportato la ripiantumazione lungo il percorso della condotta degli alberi di ulivo, delle piante forestali, ovvero arbusti e cespugli tipici della macchia mediterranea, e la ricostruzione dei muretti a secco, temporaneamente smontati e conservati per consentire l’apertura della pista di lavoro e la posa del gasdotto sottoterra.

Sono tornati al loro posto, in ottima salute e georeferenziati, 828 ulivi originari, tra cui alcuni monumentali, che durante i lavori sono stati custoditi e curati nei canopy a Masseria del Capitano. Gli altri ulivi, che sono stati abbattuti come disposto dalle autorità fitosanitarie poiché affetti da Xylella, sono stati sostituiti da 930 nuove giovani piante, di varietà resistenti al batterio.

TAP ha inoltre completato il ripristino dei muretti a secco interferiti dal gasdotto, prevedendo sin dalla fase di smontaggio l’impiego di maestranze specializzate e di una squadra di archeologi per verificare l’eventuale presenza di reperti e documentare le strutture, riscontrando la coerenza dei ripristini con le condizioni ante operam.

Dunque, con la ripiantumazione degli ulivi, la ricostruzione dei muri a secco interferiti e la messa a dimora di cespugli e arbusti spontanei, si è ricostituito pienamente l’assetto paesaggistico e architettonico del territorio.

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