Cronache

"Più urlavo e più stringeva". Il racconto choc del tentato stupro dello straniero

La vittima aggredita nell'androne di casa da un tanzaniano: "Quell'uomo aveva lo sguardo dell'odio, faceva paura"

"Più urlavo e più stringeva". Il racconto choc del tentato stupro dello straniero

Ha lottato con tutte le sue forze quella mattina e sta continuando a lottare per lasciare indietro la paura la donna 38enne che è stata aggredita all'alba di domenica 25 settembre a Bologna. Aveva visto un'ombra alle sue spalle e poi un uomo tanzaniano le era saltato addosso cercando di violentarla. Adesso racconta tutto per dare la forza ad altre vittime come lei.

"Non dimenticherò..."

Durante l'intervista concessa a Il Resto del Carlino la 38enne ha descritto dettagliatamente quei tragici minuti d'inferno vissuti in via Riva Reno, nel centro bolognese.

Sono le 5.15 e sta per rientrare da una serata con gli amici. Si trova nella via che porta alla sua abitazione quando sente i passi veloci di un uomo che le passa accanto. Quel rumore la spaventa, ma pensando di essere ormai sola, prosegue sulla sua strada. All'improvviso, però, la figura che aveva visto prima la raggiunge nuovamente e la butta a terra. È uno straniero e ha uno sguardo che fa paura. Con furia cerca di strapparle i collant e gli slip mentre, sotto di lui, la donna è terrorizzata e urla. Più lei grida più lui le stringe il collo per soffocarla. "Non dimenticherò mai lo sguardo di odio con cui mi fissava".
In un momento di lucidità la vittima si ammutolisce e cerca di difendersi. Lui le sferra pugni e schiaffi mentre lei cerca di calmarlo parlandogli, e gli chiede: "Perché mi fai questo?". All'improvviso il tanzaniano molla la presa e la 38enne ne approfitta per prenderlo dai capelli e colpirlo con forza mentre urla nuovamente per farsi sentire dai vicini. A quel punto una donna si affaccia e capendo la situazione minaccia l'uomo di chiamare la polizia. L'uomo fugge via, la sua vittima trema ed è sotto choc.

Il racconto

"All’inizio voleva violentarmi. Poi, quando mi stringeva le mani al collo, ho avuto la percezione che volesse uccidermi. Sfogare tutta la sua rabbia su di me", ha raccontato la donna durante l'intervista. Spende anche delle parole di ringraziamento verso la polizia che ha fatto un eccellente lavoro sia con lei rimanendole accanto, sia per identificare immediatamente l'aggressore che adesso si ttrova in carcere.

Per quanto riguarda il suo stato emotivo sta cercando in tutti i modi di sconfiggere la paura prima che questa possa sconfiggere lei. Ha ricominciato ad uscire anche se ha ancora i segni della violenza sul viso e la sensazione di stare continuamente all'erta è ancora molto presente: "Una donna vorrebbe poter girare tranquilla.

Ma qui così non è".

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