La tratta dei trans: dall'Argentina all'Italia un business da 20 mln
17 Agosto 2015 - 15:50Il business della prostituzione transessuale in Italia favorisce un giro d’affari da oltre 20 milioni di euro al mese
Verso l’Italia non c’è solo la tratta dei profughi in fuga dai loro paesi in guerra e alla mercè di mercenari scafisti. No, ce ne è un’altra. Sconosciuta e sottotraccia che passa inosservata e sotto gli occhi di tutti. È quella dei trans provenienti dall’Argentina.
Tutto avviene in modo preciso e coordinato. Dopo essere stati selezionati, al pari di carne da macello nel loro paesi d’origine, gli uomini - alcuni appena maggiorenni - vengono indotti a stravolgere completamente la loro identità, trasformandoli in sensuali e provocanti trans.
Una trasformazione prescritta e vigilata da medici sudamericani corrotti e completata in Italia dalle varie Mamà (coloro che si occupano di controllarli e di metterli a reddito, su strada) e che rendono il corpo di questi poveri cristi, merce da esporre al migliore offerente, grazie a lunghi capelli posticci, seno e fondoschiena prosperosi.
Arrivano nel nostro Paese muniti di passaporti falsi e un biglietto di sola andata. Una volta arrivati sul territorio italiano, la maggior parte nella Capitale, vengono affidati a queste Mama’ che ritirano loro il documento iniziando da subito l’assoggettamento fisico e psicologico. Quindi non solo i corpi violentati ma anche le menti di questi uomini che vedono cambiare il loro corpo sotto l’effetto di un bombardamento ormonale e a volte anche tramite la chirurgia estetica.
Nel 2011 uno di loro si era lanciato dal balcone di uno dei tanti appartamenti sparsi tra le zone del litorale romano: Torvajanica, Ostia, Ardea e Pomezia. Ed è proprio a Pomezia che abbiamo incontrato quello che ora è diventato, Carmen. Argentino di 23 anni, da tre in Italia e che ci ha rivelato questo girone infernale di prostituzione. Alto e slanciato ha labbra siliconate, capelli biondi allungati da posticce extension e un seno prosperoso messo in bella vista da un top scollato e dai colori sgargianti. Forse gli ricordano quelli del suo paese d’origine.
"Ciascuno di noi guadagna dai 400 ai 700 euro al giorno. E dai cinquemila ai diecimila euro a settimana. Tutto il guadagno dobbiamo dividerlo con l’organizzazione a capo di questo immenso giro d’affari e con le varie Mama’ responsabili delle varie zone, alcune anche nella Capitale, sulla Via Collatina, zona periferica di Roma è facile trovare tante mie colleghe”.
Alla domanda perchè non sia ancora fuggito o denunciato i suoi aguzzini, ci risponde che deve ancora “estinguere” il debito per riavere il suo passaporto e tornare quindi finalmente libero.
Il business della prostituzione transessuale in Italia favorisce un giro d’affari da oltre 20 milioni di euro al mese. Un mercato florido dove il 60% dei trans viene dal Sudamerica (Argentina, Brasile, Colombia, Perù ed Equador) il 30% è italiana e il 10% asiatica. E come ci fanno sapere dal centro d’accoglienza “ Ora d’Aria”, specifico per le trans che denunciano i loro aguzzini, chi non ce la fa a restituire il debito viene perseguitata da minacce e violenze. Alcune inoltre vengono implicate nel mercato nero dello spaccio di ormoni o degli stupefacenti che servono sia a loro per tenersi sveglie che ai loro particolari clienti.
Perché una cosa è certa ad una richiesta corrisponde un’offerta.
Ed è quella da parte dei libidinosi clienti che per provare qualcosa di diverso e nuovo sono disposti a pagare qualunque cifra.