Cronache

Il trio “hot” e la tavola oujia: Laura Ziliani temeva le figlie

Nel giallo di Laura Ziliani, dopo i presunti moventi sessuale ed economico, spunta la pista satanica: la vigilessa temeva le figlie Paola e Silvia

Il trio “hot” e la tavola oujia: Laura Ziliani temeva le figlie

Si continua a indagare sull’omicidio di Laura Ziliani: il trio “hot” continua a tenere banco nelle cronache, soprattutto perché ancora sembra non si sia riusciti a risalire con certezza al presunto movente per cui la vigilessa di Temù sarebbe stata uccisa.

Come è stato rimarcato a “Quarto grado”, le sorelle Silvia e Paola Zani, oltre il fidanzato Mirto Milani, sono al centro, per loro stessa ammissione, di un triangolo sessuale, ma non si sa se questa relazione rappresenti una pista al vaglio degli inquirenti.

Lo stesso vale per la voce secondo cui le figlie della vigilessa e Mirto potrebbero far parte di sette sataniche: si tratta di una chiacchiera di paese, certo, ma intanto è stata ritrovata nei pressi di Temù una casa disabitata dove il corpo di Laura potrebbe essere stato tenuto fino a poco prima del ritrovamento. In questa casa sono presenti diversi simboli satanici e perfino una tavola ouija, con cui si evocano i morti, dipinta su un pavimento.

Si dice inoltre che ci siano nuovi indagati, ma la Procura di Brescia mantiene il massimo riserbo. Intanto è stato identificato l’autore della lettera anonima che diceva di aver visto il corpo di Laura caricato in auto e aver taciuto per soldi: questa persona sarà ascoltata a breve.

Un presunto movente resta inoltre quello economico. Ed è corroborato dalle parole di Lucia Zani, secondogenita di Laura che la vigilessa voleva tutelare economicamente.

Nella nostra famiglia - ha raccontato Lucia - i rapporti non sono del tutto sereni, soprattutto con le mie sorelle, Silvia e Paola. Io non mi fido di loro da quando mi hanno detto che la nonna è perfida come un serpente e da quando mi hanno raccontato altre brutte cose sui miei zii. Le mie sorelle trattavano molto male la mamma, soprattutto Silvia. Si arrabbiavano spesso con lei perché dicevano che non dava loro abbastanza soldi, ma questo lo diceva soprattutto Paola. Ma non è così, è sempre stata la mamma a mantenere noi figlie. Perché Silvia è stata licenziata ben tre volte e per quanto ne so, le mie sorelle non ricevevano gli affitti degli appartamenti. Le mie sorelle si arrabbiavano spesso anche con me, hanno preso il carattere del papà che diceva parolacce alla mamma. Alla morte del papà Silvia e Paola sono cadute in forte depressione e so che da allora hanno iniziato ad assumere delle vitamine. Ho saputo che la mamma era scomparsa dalle mie sorelle e da Mirto, il fidanzato di Silvia che io in famiglia avevo soprannominato ‘il coniglio’. La mamma e Mirto all’inizio della relazione con Silvia non andavano d’accordo. Di recente però il rapporto era migliorato tanto che la mamma lo ospitava sia nella casa di Temù che in quella di Brescia. La mamma non aveva un buon rapporto nemmeno con la mamma di Mirto”.

Pare che Laura fosse preoccupata per Silvia e Paola, e aveva confessato alle amiche di come temesse per via del loro carattere forte e determinato. Da più parti giungono testimonianze relative ad atteggiamenti insoliti delle due sorelle, viste saltellare e ballare insieme, per esempio mentre erano ferme a un semaforo. E un’amica di Laura parla di una strana telefonata. “Mi ha risposto subito la figlia, forse Silvia. Ha detto: ‘Non so come dirtelo, mamma si è persa nel bosco’. Non riuscivo a capire se stesse ridendo o stesse piangendo.

Aveva una voce piangiolente, neppure piangente, che non sembrava neanche vera”.

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