Coronavirus

"Variant of Concerne": come cambiano Omicron 4 e 5

Le sottovarianti sono diventate "Variant of Concerne": ecco cosa significa e cosa cambia rispetto a prima

"Variant of Concerne": come cambiano Omicron 4 e 5

Inizialmente erano soltanto delle sub-varianti, cioé sottovarianti di quella principale, Omicron, che ormai da dicembre 2021 si è diffusa velocemente in tutto il mondo. Nelle scorse ore, invece, l'Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e controllo delle malattie ha stabilito che Omicron 4 e 5 sono passate di livello diventanto Voc, ossia Varianti di preoccupazione (Variant of concern). In sostanza cosa cambia? Nulla di cui preoccuparsi, semplicemente hanno preso il sopravvento, come diffusione, anche rispetto alla "madre". BA.4 e BA.5 sono partite dal Sudafrica e oggi sono praticamente l'unica variante in Portogallo, preso come esempio per lo scenario attuale.

"Mutazioni specifiche"

Entrambe le varianti, adesso possiamo chiamarle così, hanno specifiche "mutazioni nel dominio che lega il recettore della proteina Spike rispetto a Omicron 2 (BA.2)", come spiegano gli esperti. Il vantaggio di crescita se si osserva in BA.4 e BA.5 è "probabilmente dovuto alla loro capacità di eludere la protezione immunitaria indotta da una precedente infezione e/o vaccinazione, in particolare se questa" immunità "è diminuita nel tempo", spiega l'Ecdc ad AdnKronos. I primi dati in vitro su persone non vaccinate che erano state contagiate con la prima Omicron hanno dimostrato che la 4 e la 5 possono sfuggire alla protezione immunitaria data BA.1. "È improbabile che queste persone non vaccinate siano protette contro l'infezione sintomatica con BA.4 o BA.5", aggiungono gli esperti.

"Non sono più gravi"

Anche se si chiama Voc, gli esperti rassicurano sul fatto che non cambia la gravità della malattia "rispetto ai precedenti lignaggi Omicron": ciò significa che i triplamente vaccinati faranno forme lievi e blande. Piuttosto, questo cambiamento ci ricorda che il virus è sempre ben presente tra noi, che probabilmente ormai si può parlare di endemia e che "la presenza di queste varianti potrebbe causare un aumento complessivo significativo dei casi di Covid nell'Ue/See nelle prossime settimane e mesi", spiegano gli esperti. Per quanto riguarda i vaccini, il loro beneficio è maggiore negli over 80 per quanto riguarda la seconda dose. Se la situazione dovesse peggiore con il passare dei mesi, specie in vista della stagione autunnale, gli esperti fanno sapere che un secondo booster (quarta dose o richiamo che dir si voglia) "potrebbe essere preso in considerazione per alcuni o tutti gli adulti di età pari o superiore a 60 anni e per altri gruppi vulnerabili".

La situazione in Italia

Ma quale l'attuale situazione nel nostro Paese? Se Omicron rappresenta ormai il 100% dei casi in Italia, la più diffusa rimane ancora BA.2 "che supera il 90% in molte regioni, anche se la BA.4 e la BA.5 cominciano ad emergere anche da noi", seppur "ancora in una quota abbastanza bassa", ha spiegato Anna Teresa Palamara, Capo del Dipartimento di Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità (Iss). L'esperta ha spiegato all'AdnKronos che il loro monitoraggio è molto stretto ma dai dati a disposizione ad oggi non c'è nessuna dimostrazione di "un'aumentata trasmissibilità o un'aumentata severità" della malattia Covid legata a questi due sottolignaggi.

Infine, rispetto a un mese fa, le reinfezioni causate da Sars-Cov 2 "sono in aumento e arrivano al 6%" ma la Palamara ha sottolineato che non sono associate a casi gravi o a casi che richiedono troppe ospedalizzazioni.

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