Cronache

La vedova di Kobe Bryant fa causa. Chiesta la perizia per lei

Vanessa Bryant fa causa alla contea di Los Angeles per la diffusione delle foto dell’incidente. Per tutta risposta le autorità chiedono una perizia psichiatrica sulla donna. L'avvocato: "È una richiesta crudele"

La vedova di Kobe Bryant fa causa. Chiesta la perizia per lei

La vedova di Kobe Bryant ha chiesto un risarcimento danni alla contea di Los Angeles, lamentando di aver subito un forte stress emotivo dopo la pubblicazione delle immagini dei resti umani a seguito del terribile incidente dell'elicottero su cui viaggiavano il marito, Kobe, e la figlia Giann, entrambi deceduti insieme ad altre sette persone. Per tutta risposta in tribunale la contea ha chiesto la perizia psichiatrica per la donna, alzando il livello dello scontro.

In aula, lo scorso 12 ottobre, Vanessa ha ricordato i momenti drammatici dopo l'incidente, avvenuto il 26 gennaio 2020. Corsa in aeroporto per cercare un elicottero che la portasse sul luogo dell'incidente, le era stato impedito causa maltempo. Così non le era rimasta altra strada che raggiungere il posto in auto. Appena arrivata, dopo essersi raccomandata che nessuno scattasse foto, aveva raccolto per terra, tra i rottami del velivolo, i resti degli indumenti dei suoi cari, con questo pensiero fisso in testa: "Se i loro vestiti sono rappresentative delle condizioni dei loro corpi, non posso immaginare come qualcuno possa essere così perfido e diffondere le immagini come se fossero animali sulla strada". Invece purtroppo è avvenuto e questo, quelle immagini sono state rese pubbliche e questa cosa non ha fatto che aplificare il profondo trauma subito.

Tornando all'azione giudiziaria promossa dalla vedova Bryant, la contea di Los Angeles ha risposto chiedendo che siano svolte tutte le perizie mediche del caso, comprese quelle a livello psicologico e psichiatrico, visto che la donna sostiene di aver subito un grave danno emotivo. Durissima la reazione dei legali di Vanessa Bryant: "Quando i servitori pubblici violano la privacy e i diritti costituzionali dei cittadini che hanno giurato di difendere, le vittime devono lottare all'inverosimile per cercare giustizia. È una richiesta crudele".

Comprensibile la rabbia della vedova e il disappunto dei suoi avvocati. In punta di diritto, però, la posizione delle autorità di Los Angeles è ineccepibile: se la donna lamenta un danno psicologico, questo deve essere provato.

Altra cosa, invece, è la pubblicazione delle foto con i poveri resti delle vittime. Era proprio necessaria o si è trattato di un eccesso di morbosità travestita da diritto di cronaca?

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