Cronache

"Vivono come se il Covid non esistesse", "Sto con loro". Burioni-Zangrillo, scontro sui social

Lo sfogo di Burioni sui social: "Il 95% degli italiani vive come se il Covid non esistesse più". La secca risposta del collega Zangrillo alimenta il dibattito sulla convivenza col virus

"Vivono come se il Covid non esistesse", "Sto con loro". Burioni-Zangrillo, scontro sui social

Pericolo reale e pericolo percepito. Tra i due estremi c'è un'ampia terra di mezzo sulla quale si gioca la sfida della convivenza col Covid. Mentre i contagi in crescita suggeriscono di non abbassare troppo la guardia, i temi della coabitazione con il virus e dell'uscita da uno stato di perenne emergenza tengono banco anche tra i principali esponenti della comunità scientifica. Emblematico, al riguardo, è stato uno scambio di battute avvenuto a distanza tra Roberto Burioni e Alberto Zangrillo, colleghi al San Raffaele di Milano. I due professori, su Twitter, hanno messo nero su bianco i loro differenti punti di vista sulla percezione pandemica degli italiani.

A lanciare per primo il tema è stato Burioni, il quale in un cinguettio social ha fotografato quella che a suo avviso è l'attuale situazione nel Paese. Secondo il docente di microbiologia e virologia, con l'inizio dell'estate e l'allentamento delle misure restrittive, moltissimi italiani si sarebbero dimenticati del virus nei loro comportamenti quotidiani. Un attaggiamento di cui l'esperto di immunologia ha dato conto sul proprio profilo Twitter. "Sintetizzo la mia percezione della situazione in modo sommario ma fedele alla realtà. Il 95% degli italiani vive come se il Covid non esistesse più. Può piacere, può non piacere, le spiegazioni possono essere molte ma è un dato di fatto", ha scritto Burioni, senza esprimere un aperto giudizio ma con toni che non sono certo sembrati troppo compiaciuti.

A quell'osservazione, a poche ore di distanza, ha replicato il direttore del dipartimento di anestesia e rianimazione generale del San Raffaele, Alberto Zangrillo. "Sto col 95%", ha chiosato senza dilungarsi troppo il professore, da tempo convinto sostenitore della linea della convivenza col virus. Le considerazioni espresse da Burioni e Zangrillo hanno chiaramente alimentato il dibattito sull'argomento, dividendo gli utenti tra chi lamentava una presunta irresponsabilità degli italiani e chi invece assecondava le ragioni di un approccio meno austero. "Credo, caro professore, che sia una reazione naturale ed umana. Io ho fatto la quarta dose serenamente, quel che ho sofferto durante i lockdown mi resta difficile da spiegare, proprio perché credo nella scienza e nel vaccino spero in una vita normale. Grazie al progresso appunto", ha commentato ad esempio un utente, Alessandro.

Nei giorni scorsi, commentando il contagio del ministro della salute Roberto Speranza, Zangrillo aveva formulato i propri auguri di pronta guarigione all'esponente di governo, poi aveva anche aggiunto: "L'occasione è ghiotta per ribadire che siamo di fronte alla prova regina dell'

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