Cultura e società

La Corona e i fiori: cosa vuol dire il simbolo dell’incoronazione di Carlo III

Buckingham Palace ha svelato l’emblema dell’incoronazione di Carlo III, che rimanda all’unità del regno e a un certo ottimismo verso il futuro

La Corona e i fiori: cosa vuol dire il simbolo dell’incoronazione di Carlo III
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Il Palazzo reale ha diffuso sui suoi canali social e sul sito ufficiale la prima immagine del simbolo dell’incoronazione di re Carlo III. A crearlo è stato il designer di Apple, Sir Jony Ive. L’emblema mette in risalto l’istituzione monarchica, senza dimenticare l’identità e l’unità del regno. Vera protagonista è la natura che re Carlo III tanto ama e cerca di proteggere, i fiori che rappresentano non solo i diversi Paesi che compongono il Regno Unito, ma anche la speranza nel futuro.

“L’ottimismo della primavera”

Secondo Sir Jony Ive il simbolo dell’incoronazione di Carlo, destinato a rimanere nella storia inglese, “parla al felice ottimismo della primavera e celebra e celebra l’inizio di questa nuova era carolingia per il Regno Unito”. Il creativo ha aggiunto: “È un tale onore poter contribuire a questa straordinaria occasione nazionale e il nostro team è molto orgoglioso di questo lavoro. Il design è stato ispirato dall’amore di Carlo per il pianeta, la natura e il suo profondo interesse nei confronti del mondo naturale”.

Al centro dell’emblema vi è la Corona di Sant’Edoardo, il gioiello più importanti per la monarchia britannica, poiché indossato nel momento dell’incoronazione del sovrano. La splendida corona è circondata dai fiori intrecciati simbolo dei diversi Paesi che compongono il regno: la rosa Tudor d’Inghilterra, il cardo della Scozia, il narciso del Galles e il trifoglio dell’Irlanda del Nord. Intorno al simbolo possiamo leggere la scritta: “Incoronazione Re Carlo III 6 maggio 2023”. La Bbc riporta che esiste anche una versione gallese del logo, in omaggio al ruolo che di principe di Galles che Carlo III ha ricoperto per 64 anni (venne nominato dalla regina Elisabetta il 26 luglio 1958, anche se la cerimonia ufficiale d’investitura avvenne il 1° luglio 1969).

Molto interessante è la scelta del designer. Non è la prima volta che Sua Maestà si rivolge a Sir Jony Ive: nel 2021 collaborarono all’iniziativa “Terra Carta” sulla sostenibilità, per sensibilizzare le persone sul tema del cambiamento climatico. Ive creò il logo del progetto disegnando, anche in quel caso, fiori e foglie intrecciati. Non possiamo, poi, dimenticare che il nome di Sir Jony Ive è associato a prodotti innovativi, come l’Iphone, l’Ipod, l’Ipad, che hanno influenzato le nostre vite. Carlo III potrebbe aver pensato a lui proprio per la sua creatività capace di guardare al futuro, di anticiparlo. Ciò di cui, forse, molti hanno bisogno, monarchia compresa, per tornare a credere e a sperare nell’avvenire.

Amore per la natura, coesione del regno

Il simbolo dell’incoronazione mette in risalto le diverse anime del regno, unite nel nome della monarchia. Persino i colori bianco, rosso e blu del logo parlano di coesione, poiché rimandano direttamente a quelli della Union Jack, cioè la bandiera del Regno Unito. Impossibile non notare la grande differenza stilistica tra il logo dell’incoronazione e il primo francobollo con l’effigie di re Carlo III. Entrambi sono emblemi del nuovo regno, una specie di “biglietti da visita” assolutamente innovativi. Tuttavia, mentre nel primo trionfa la tradizione, la gloria della monarchia, nel secondo c’è solo l’uomo, Carlo, senza alcun simbolo regale, nemmeno la corona.

Sembra che Sua Maestà voglia darci un messaggio ben chiaro: la sua vita e la sua persona passano in secondo piano rispetto all’istituzione. Ciò che conta è il regno, che Carlo III vorrebbe mantenere unito, nonostante le ben note tensioni indipendentiste.

Il sovrano è un uomo, pare suggerirci il re, le due figure possono vivere distinte (mentre, invece, Elisabetta II era riuscita a fonderle) ma sia l’uomo sia il sovrano devono essere al servizio del popolo.

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