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"Voleva modificare il libro dopo la morte della Regina": la mossa di Harry

Il principe Harry avrebbe contattato ex fidanzate e amici per chiedere di collaborare alla stesura del suo libro, ma da molti di loro avrebbe incassato solo un gentile, netto rifiuto

"Voleva modificare il libro dopo la morte della Regina": la mossa di Harry

Un libro di “incrollabile onestà” che, fin dalla prima pagina, si propone di farci tornare indietro nel tempo, negli anni Novanta, di fronte alle immagini di “due giovani ragazzi, due principi che camminano dietro la bara della loro madre, mentre il mondo intero osservava…”. Così la Penguin Random House ha presentato “Spare”, l’autobiografia del principe Harry, in uscita il prossimo 10 gennaio. Il “resoconto definitivo” della vita del duca di Sussex a cui, però, sembra non abbiano voluto partecipare né i suoi amici, né le sue ex fidanzate. Non solo: secondo una fonte molto vicina ai Sussex, Harry non avrebbe modificato di una virgola il suo memoir dopo la morte della regina Elisabetta.

“Le ex hanno detto no”

Secondo il Sun il principe Harry avrebbe voluto che i suoi amici e le sue ex fidanzate, comprese Chelsy Davy e Cressida Bonas, a cui è stato legato, rispettivamente, dal 2004 al 2009 e dal 2012 al 2015, raccontassero gli anni trascorsi accanto a lui, partecipando alla stesura del suo memoir. A quanto sembra avrebbe contattato personalmente tutti quelli che fanno e hanno fatto parte della sua vita per chiedere loro di rispondere alle domande di J.R. Moehringer, lo scrittore che ha aiutato il duca a trasformare in parole le esperienze vissute.

La risposta, però, non sarebbe stata quella che Harry si aspettava: “Amici ed ex fidanzate sono stati gentili, hanno detto che ci avrebbero pensato, ma alla fine la maggior parte ha detto di no”, ha dichiarato un insider. Anzi, la richiesta li avrebbe sbalorditi, perché “ne percepivano l’aspetto ironico”. In passato “Harry andava su tutte le furie se aveva anche solo il sospetto che parlassero con i media, ma ora vuole che lo facciano, visto che è lui ad aver bisogno di aiuto”.

Nessuno sa se Chelsy Davy e Cressida Bonas facciano parte del piccolo gruppo che ha acconsentito all’intervista con Moehringer. Però non possiamo dimenticare che nel suo libro, “Battle of Brothers”, citato da Vanity Fair, Robert Lacey ha scritto che la Davy si sarebbe spaventata a causa “dell’eccessiva esposizione mediatica” a cui la royal family era sottoposta. Nella stessa biografia viene anche riportata una confidenza che Cressida Bonas avrebbe fatto ai suoi amici: “dell’eccessiva esposizione mediatica” e “inveiva” contro di loro anche “quando non c’erano”. Lo stile di vita dei royal, sempre sotto i riflettori e l’atteggiamento impulsivo del duca di Sussex avrebbero convinto le due ragazze a fare un passo indietro e a cercare altrove il loro futuro. Per questo sarebbe strano se avessero acconsentito a tornare di nuovo sotto le luci abbaglianti della ribalta royal.

“Nessuna modifica”

Il principe Harry sarebbe andato nel “panico” dopo la morte della Regina, ha scritto il Sun alla fine di settembre 2022 e avrebbe voluto a tutti i costi modificare le parti giudicate più “insensibili” nei confronti di Sua Maestà. Una fonte ha commentato: “…Harry…vuole assolutamente perfezionare il lavoro alla luce della morte della Regina, del suo funerale, dell’ascesa al trono del padre Carlo”. Non era chiaro, però, se la casa editrice Penguin Random House avesse concesso al duca di fare queste presunte modifiche che avrebbero portato via tempo, ritardando ulteriormente l’uscita del libro, già posticipata per rispetto al periodo di lutto seguito alla morte di Elisabetta II.

Ora, come riporta il Mirror, il coautore del libro “Finding Freedom”, Omid Scobie, smentisce queste voci: “Non c’è stata nessuna riscrittura dell’ultimo minuto o modifica dopo la morte della Regina. Il manoscritto di Spare è stato completato almeno cinque mesi prima che la sovrana morisse, un dettaglio che verrà spiegato in una nota all’inizio del libro”. Non solo. Scobie sostiene che il memoir si concentrerà sulla “ricerca di uno scopo e sul motivo per cui [il duca] ha scelto di impegnarsi in una vita dedicata al servizio”, narrando eventi legati al periodo in Afghanistan. Nulla che possa “distruggere” i rapporti con la royal family.

Per la verità il titolo sembrerebbe comunicarci ben altro.

A proposito della scelta di questo controverso nome, che alluderebbe all’esistenza di Harry all’ombra dell’erede al trono William, Omid Scobie ha rivelato: “Naturalmente chiamare il libro ‘Spare’ è stata una decisione di Harry…è una scelta incisiva…la parola che ha seguito il principe come un’ombra, visto che essere di scorta è stato uno degli aspetti cruciali della sua esistenza royal”.

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