Spettacoli

Montanelli e la Storia da rispettare

Non si metteranno mia abbastanza a nudo gli eccessi, le contraddizioni e le follie ideologiche di coloro che, al di là dell'Atlantico e sempre più spesso anche da noi, pretendono di raddrizzare la Storia

Montanelli e la Storia da rispettare

Non si metteranno mia abbastanza a nudo gli eccessi, le contraddizioni e le follie ideologiche di coloro che, al di là dell'Atlantico e sempre più spesso anche da noi, pretendono di raddrizzare la Storia applicando al passato valori morali del presente, fuori da ogni contesto e contro ogni rispetto per figure di altre epoche.

Si chiama cancel culture e vuole riscrivere i finali dei film, tagliare Maometto dalla Divina commedia, abbattere le statue di Cristoforo Colombo e dei presidenti americani, imbrattare quelle di uomini figli del proprio tempo, cambiare la toponomastica, epurare classici, censurare dipinti che non rispondono ai canoni etici attuali.

Ottimo dunque il saggio di Dino Messina La storia cancellata degli italiani (Solferino, pagg. 256, euro 17) - ricco di esempi, informatissimo, equilibrato ma senza fare sconti al fanatismo del politicamente corretto - che aggiorna in chiave nazionale la furia cieca della cultura della cancellazione. L'autore conosce bene la storia italiana, e anche il carattere degli italiani. Sa quali sono i momenti critici del nostro passato e quale guerre ideologiche si combattono su Risorgimento-antirisorgimento, fascismo-antifascismo, il nostro (breve) colonialismo, le foibe, il craxismo... E sa bene quando il revisionismo storico è scientifico e legittimo e quando invece d'accatto e pretestuoso. E lo spiega molto bene nel suo saggio, svelando tutti i paradossi di una visione anacronistica della Storia che pretende di giudicare uomini e azioni retrodatando di secoli le leggi e i principi morali della società contemporanea. Qualcosa fra l'assurdo e il grottesco. Tagline del libro di Dino Messina (assolutamente da condividere): «La storia va rispettata per intero, anche nei suoi capitoli più controversi».

A proposito di capitoli. Ne segnaliamo alcuni particolarmente interessanti. «L'eredità del fascismo di pietra» (pagine che siano di monito a chi non gradisce i monumenti del Ventennio). «Montanelli lì non riposa» sul caso della celebre sposa bambina eritrea (uno degli effetti peggiori della cancel culture è ridurre l'intera e complessa vicenda di un personaggio pubblico a un singolo episodio). E «In difesa del museo Lombroso» che spiega bene l'importanza di studiare e conservare i lasciti della cultura e della scienza che riteniamo superati.

Un libro da leggere.

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