Gioco di spie

Ecco le armi più strane usate dalle spie americane

Ci sono delle armi particolari e stravaganti, sviluppate dagli specialisti dei servizi segreti per consentire agli agenti più temerari di "portare a termine" le missioni più complesse e assurde

Le strane armi segrete dell'Oss: il precursore della Cia

L'Office of Strategic Services era un'agenzia di intelligence e operazioni congiunta fondata dagli americani durante la seconda guerra mondiale. Servì come precursore della CIA, gli odierni servizi segreti americani che operano prevalentemente all'estero, e venne gestito dal colonnello dell'esercito William Joseph Donovan, uomo da Medal Of Honor durante la Grande Guerra, noto con il soprannome di "Wild Bill".

L'Oss svolgeva prevalentemente missioni in territorio nemico, inviando i propri agenti oltre le linee per portate a termine missioni estremamente delicate, di altissimo livello di segretezza, che avrebbero fornito un prezioso ausilio allo sforzo bellico. Per tale motivo, le spie americane portavano spesso con loro delle armi assai particolari, sviluppate appositamente da specialisti dell'ufficio per i servizi strategici, al fine di supportarli nel successo della loro missione.

Molte di queste armi erano efficaci quanto "strane", spiega Trevis Pike. Come ad esempio il Sedgley Oss .38, un guanto dotato di un apparato simile ad una pistola che consentiva a chi lo indossava di sferrare un pugno mortale al suo bersaglio. Il "Sedgley", caricato con un singolo colpo calibro 38 si basava su un meccanismo a pressione che avrebbe armato e sparato il colpo non appena lo stantuffo avesse colpito insieme alle nocche il corpo dell'obiettivo. Quest'arma, impiegata dall'Oss per assassinare personalità di alto livello simulando uno scontro casuale, era invero un'arma fornita inizialmente ai Marines e ad alcuni membri dell'US Navy di stanza nel Pacifico, spesso inviati a perlustrare le piccole isole apparentemente deserte, dove i soldati giapponesi potevano spuntare da una botola camuffata nel fogliame prima ancora che essi potessero impugnare le armi convenzionali. Forse le avrete notate nel capolavoro di Quentin Tarantino "Bastardi senza Gloria". Nel finale pirotecnico che si svolge nel piccolo cinema francese, l'"Orso ebreo" la indossa sotto lo smoking.

Un'altra arma assai utile nelle missioni segrete era la pistola a penna Stinger: forse l'arma più famosa sviluppata e migliorata dagli "M" dell'Oss inquadrati nei laboratori del Research & Development Branch. Questa penna letale infatti, passava inosservata come una penna comune, fin quando l'agente non la estraeva dal taschino per sparare un singolo colpo corto calibro 22 - possibilmente in mezzo alla fronte del suo interlocutore, onde evitare rischi di non eliminare il bersaglio. Arma assai diffusa, concretizzò il detto "Ne uccide più la penna che la spada", battuta che non ha mancato di pronunciare il leggendario James Bond.

Il Welrod Mk 2, sviluppato dai servizi segreti di sua Maestà britannica ma particolarmente apprezzato dalle spie yankee, era una pistola bolt-action a colpo singolo calibro 9. La sua peculiarità era l'essere estremamente silenziosa: perfetta dunque per assassinare un obiettivo di alto livello o le sentinelle di un sito da sabotare. Dall'aspetto di un lungo silenziatore moderno, veniva armata attraverso l'ottorature posteriore. Poteva essere ricaricata, quindi impiegata più di una volta durante la missione. Ma ovviamente era auspicabile non fallire mai il colpo.

Al fine di essere estremamente silenziosi, era stata sviluppata anche la Sac 46, soprannominata "Flying Dragon". Una pistola basata sul calcio di un revolver dotata di una lunghissima sottilissima canna che attraverso la pressione di una cartuccia di CO2 proiettava un dardo avvelenato ad una distanza di 30 metri con un elevato grado di precisione. Sebbene quest'arma non abbia avuto un uso concreto durante il conflitto, pare lo abbia avuto un'altra arma che sparava dardi avvelenati a elevata distanza con elevata precisione e senza emettere un sibilo: la balestra sopranominata "Guglielmo Tell" in onore del leggendario eroe svizzero che trovò la salvezza mostrando la sua grande mira nel centrare la mela posta sulla testa di suo figlio Gualtierino. La balestra moderna era particolarmente apprezzata dagli agenti dell'Oss per uccidere le sentinelle tedesche senza fare rumore. Tutto il contrario della bomba a mano Beano T-13: una granata a forma di palla da baseball progettata per esplodere all'impatto, che proprio come la piccola palla di sughero e pelle dell'amato sport, veniva scagliata come un sasso e armata da un filo di nylon che si srotolava armando una spoletta secondaria.

Questa ampia gamma di armi romanzesche, hanno condizionato e ispirato gran parte delle dotazioni, nonché delle tattiche, che verranno impiagate per gran parte della Guerra Fredda. Tanti altre dotazioni delle spie americane, come della particolari sigarette rivestite di tetraidrocannabinolo acetato, estratto della canapa indiana che attraverso le sua capacità psicoattive doveva indurre l'interlocutore ad una incontrollabile loquacità, vennero sviluppare dall'Oss su pressione di Donovan, e grazie alla fantasia di personaggi come il chimico al servizio dell'Intelligence Stanley Lovell, soprannominato da Donovan professor Moriarty.

Ma ne parleremo in un'altra occasione.

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