"Simulato attacco missilistico sulla Corea del Nord". Cosa c'è dietro la mossa Usa

La simulazione si è tenuta a Fort Greely, una base situata in Alaska, e ha preso in considerazione l'eventualità che la Corea del Nord possa colpire gli Usa utilizzando un missile balistico intercontinentale

"Simulato attacco missilistico sulla Corea del Nord". Cosa c'è dietro la mossa Usa
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Gli Stati Uniti hanno simulato un attacco missilistico effettuato dalla Corea del Nord nel proprio territorio. Le operazioni sono andate in scena a Fort Greely, una base situata in Alaska, e hanno preso in considerazione l'eventualità che Pyongyang possa colpire gli Usa utilizzando un missile balistico intercontinentale (ICBM). La simulazione di difesa missilistica è stata condotta durante la visita del Segretario dell'Esercito statunitense, Dan Driscoll, nel sito strategico. L'insolita mossa di Washington è particolarmente rilevante, visto che la Nord Corea è una delle nove nazioni al mondo dotate di armi nucleari, e che il Paese guidato da Kim Jong Un, lo scorso ottobre, ha testato un ICBM con una gittata potenziale massima di 15.000 chilometri, in grado dunque di colpire il territorio continentale Usa.

Il test Usa e la simulazione dell'attacco nordcoreano

Gli Stati Uniti hanno istituito il sistema di difesa di medio raggio (GMD) basato a terra per difendere il territorio nazionale dagli attacchi con missili balistici intercontinentali nordcoreani. Un totale di 64 silos intercettori, ha raccontato il settimanale Newsweek, sono stati piazzati a Fort Greely e presso la base della Vandenberg Space Force in California per colpire ipotetici i missili nemici in arrivo. L'amministrazione Trump sta inoltre spingendo per realizzare il cosiddetto "Iron Dome for America", uno scudo di difesa missilistica di nuova generazione che dovrebbe difendere il Paese dalla minaccia di attacchi da parte di missili balistici, ipersonici e da crociera, nonché di altri attacchi aerei avanzati.

Tornando alla simulazione, e guardando le foto pubblicate dall'US Army Public Affairs Office sul proprio account Flickr, Driscoll ha visitato due basi in Alaska, Fort Wainwright e Fort Greely, dal 23 al 24 aprile. Durante la tappa nella prima struttura l'alto funzionario "ha ricevuto un briefing sulle tattiche, le tecniche e le procedure dell'equipaggio del missile GMD utilizzate dagli equipaggi che gestiscono il sistema di controllo del fuoco GMD durante un attacco simulato con un missile balistico intercontinentale contro gli Stati Uniti", ha rivelato l'esercito americano. John Plumb, che ha ricoperto la carica di assistente segretario alla Difesa per la politica spaziale dal 2022 al 2024, aveva precedentemente spiegato che il GMD è progettato per proteggere il territorio nazionale, comprese le Hawaii e l'Alaska, dalle minacce degli ICBM provenienti dalla Corea del Nord e potenzialmente dall'Iran.

La mossa di Washington

Attenzione però, perché il GMD non è né concepito né in grado di sconfiggere quelle che vengono definite "le grandi e sofisticate minacce rappresentate dai missili balistici intercontinentali (ICBM) e dai missili balistici lanciati da aria o da mare" provenienti da Russia e Cina, come si legge nella Missile Defense Review del 2022, il documento strategico del Pentagono. Secondo lo Stockholm International Peace Research Institute, Mosca e Pechino possiedono ciascuna centinaia di lanciatori di missili balistici a lungo raggio, mentre lo stato operativo della forza ICBM nordcoreana resta incerto a causa di fonti pubbliche inaffidabili o limitate.

In ogni caso, diverse foto pubblicate sui social mostrano Driscoll mentre ispeziona quello che sembrerebbe essere un deposito di intercettori terrestri (GBI), dove sono stati posizionati due intercettori. Il GBI è un missile dotato di un carico utile, noto anche come veicolo di distruzione, che viene rilasciato nello spazio verso la testata trasportata da un ICBM sfruttando la forza cinetica della collisione diretta per distruggere la testata bersaglio.

I sistemi di difesa missilistica come il GMD offrono una misura visibile di protezione per la popolazione statunitense. Resta da capire se, da qui ai prossimi mesi, gli Usa amplieranno ulteriormente il loro sistema di difesa missilistica per far fronte alle minacce dei loro nemici.

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