Difesa

Ghost Shark e Manta Ray: cosa possono fare i nuovi droni sottomarini Usa

Australia e Stati Uniti hanno presentato i prototipi di due droni denominati rispettivamente Ghost Shark e Manta Ray. Ecco cosa sappiamo

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Droni marini da utilizzare per rafforzare le difese navali dislocate nel Pacifico. Australia e Stati Uniti hanno presentato i prototipi di due velivoli senza equipaggio, denominati rispettivamente Ghost Shark e Manta Ray, che potrebbero rappresentare il futuro della guerra sottomarina. Già, perché solitamente i droni di questo tipo non sono controllabili tramite satelliti e onde radio, come accade invece per quelli aerei. Le comunicazioni sottomarine richiedono infatti più energia, e registrano una perdita significativa di dati a causa di variabili quali la temperatura dell'acqua, la salinità e la profondità. I jolly appena svelati da Canberra e Washington dovrebbero invece contribuire a risolvere l’enigma.

Lo squalo fantasma dell’Australia

Poter contare sull’apporto di droni è fondamentale nei conflitti moderni. Lo si è visto, ad esempio, in Ucraina, dove gli Uav navali di superficie utilizzati da Kiev hanno inflitto pesanti perdite alla Flotta del Mar Nero controllata dalla Russia. Dal momento che l’Indo-Pacifico è attraversato da tensioni sempre più forti, e che un eventuale scontro tra Usa e Cina non è da escludere, i nuovi prototipi presentati da Stati Uniti e Australia segnano una svolta da non sottovalutare.

Secondo il ministero della Difesa australiano il Ghost Shark fornirà alla Marina di Canberra una capacità di guerra sottomarina autonoma, furtiva e a lungo raggio, in grado di condurre attività di intelligence, sorveglianza, ricognizione (ISR) e attacco persistenti. La consegna dei primi modelli di produzione dovrebbe concretizzarsi entro la fine del prossimo anno. I funzionari australiani e quelli del produttore del drone, Anduril Australia, hanno dichiarato di non poter condividere le specifiche del Ghost Shark, in quanto ancora riservate. Hanno tuttavia sottolineato la velocità con cui il sommergibile è passato dall'idea ai test, visto che il programma è stato avviato solo due anni fa. "Essere in anticipo sulla tabella di marcia e sul budget è piuttosto inaudito", ha dichiarato ai giornalisti Shane Arnott, vicepresidente senior di Anduril per l'ingegneria.

Ghost Shark dovrebbe assomigliare all'UUV extra-large Orca in fase di sviluppo negli Stati Uniti. I suoi compiti? Presumibilmente intelligence, sorveglianza, ricognizione e capacità di attacco persistenti, in particolare in ambito antisommergibile. Non è da escludere che il mezzo australiano possa trasportare diverse varietà di armi a seconda del compito da svolgere o essere dotato di attrezzature specializzate per la ricognizione o, eventualmente, per la raccolta di informazioni.

Il drone sottomarino degli Usa

Gli Stati Uniti stanno invece lavorando al Manta Ray della Northrop Grumman. Un prototipo dello Uav in questione è stato testato due volte al largo della California meridionale, a febbraio e marzo. La Defense Advanced Research Products Agency (DARPA), l'agenzia del Pentagono incaricata di sviluppare nuove tecnologie, sostiene che il punto di forza del drone coincida con la sua modularità, la capacità di cambiare il carico utile a seconda della missione.

Secondo la Northrop Grumman, può essere smontato e inserito in cinque container standard, trasportato nel luogo in cui verrà impiegato e riassemblato sul campo. "La combinazione di trasporto modulare attraverso il Paese, assemblaggio sul campo e successivo dispiegamento dimostra una capacità unica nel suo genere per un UUV extra-large", ha dichiarato Kyle Woerner, responsabile del programma Manta Ray presso la DARPA, secondo quanto riportato dalla Cnn. Il programma relativo alla sua progettazione è iniziato nel 2020 e la DARPA non ha indicato un obiettivo per l'ingresso del Manta Ray - o di una sua variante - nella flotta statunitense.

E la Cina? Anche Pechino sta

facendo progressi nel campo degli UUV. I dettagli sono scarsi, come per la maggior parte delle capacità militari cinesi, ma non è da escludere che il Dragone possa avere tra le mani qualcosa di simile all'Orca (ma con siluri) in fase di test.

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