
Sarà soltanto un caso, ma poche ore dopo che l'Ucraina realizzava la più importante operazione militare sul territorio russo - con un bilancio di oltre 40 preziosissimi velivoli del Cremlino finiti ko – sui social network cinesi sono apparse due foto emblematiche. Le immagini, presumibilmente scattate all'interno di basi militari cinesi, mostrano alcuni hangar blindati appena costruiti da Pechino per proteggere i propri aerei da eventuali attacchi nemici. Il messaggio è chiaro: la guerra moderna non si combatte soltanto nei cieli ma anche sulla terraferma. In un contesto del genere Vladimir Putin, che ha visto andare in fiamme svariati bombardieri strategici come l'A-50, il Tu-95 e il Tu-22 M3, farà leva sulla partnership senza limiti siglata nel 2022 con la Cina per chiedere aiuto a Xi Jinping? Gli hangar del Dragone potrebbero fare gola a Mosca, ancor più dopo l'effetto devastante del blitz ucraino.
Gli hangar cinesi che servirebbero a Mosca
Da tempo la Cina sta investendo significativamente nella costruzione di hangar sia per scopi militari che civili. Queste strutture rinforzate sono progettate per proteggere aerei militari (soprattutto caccia) da attacchi aerei, missilistici e da bombardamenti nemici. Sono parte integrante delle infrastrutture strategiche della Forza Aerea dell'Esercito Popolare di Liberazione (PLAAF) e hanno un ruolo chiave in un eventuale conflitto ad alta intensità, come uno scenario di guerra nello Stretto di Taiwan.
Molti di questi hangar sono scavati in colline o montagne e offrono protezione naturale a jet da combattimento (tipicamente J-10, J-11, J-16 o J-20). Sono costruiti con cemento armato e acciaio spesso, in modo tale da contenere gli effetti di bombe bunker-buster convenzionali. Alcuni hangar hanno porte blindate di grandi dimensioni, spesso corazzate, e tetti rinforzati per resistere a penetrazioni verticali. I siti sono inoltre circondati da batterie di missili terra-aria (come HQ-9 o HQ-16), artiglieria antiaerea e radar, e fungono di fatto da vere e proprie "fortezze".
Hangar del genere hanno un triplice scopo: permettono a Pechino di proteggere il proprio potenziale aereo - anche in caso di attacco missilistico preventivo - gli garantiscono la possibilità di lanciare missioni di risposta (second-strike) contro basi navali, aeree o portaerei nemiche e, in caso di necessità, di lanciare operazioni anche sotto attacco (grazie a tunnel, piste secondarie, e generatori autonomi).
Blindare i jet russi
Non sappiamo la comparsa degli hangar blindati cinesi sui social cinesi sia un'offerta indiretta che Pechino ha voluto proporre a Mosca. In effetti a Putin servirebbero strutture del genere per resistere a prossimi eventuali raid ucraini. L'ultimo, come detto, è stato particolarmente letale in termini di velivoli distrutti. Le cronache dicono che oltre 40 aerei russi sono stati colpiti, dati alle fiamme o messi fuori uso.
Nel mirino di Kiev sono finiti gli aeroporti di Olenya e Belaya. Tra i mezzi distrutti, come anticipato, troviamo bombardieri temibili in quanto capaci di infliggere danni significativi all'avversario.
L'A-50 è un aereo di avvistamento e comando, mentre il Tu-95 un bombardiere strategico con capacità di lancio di missili da crociera e il Tu-22M3 un bombardiere a lungo raggio con capacità ipersoniche. Chissà che gli hangar blindati cinesi non possano offrire in futuro una nuova protezione agli aerei del Cremlino...