Controcultura

E nel silenzio generale crollò un potere dello Stato

Le toghe escono delegittimate dalle notizie di cronaca di queste settimane. Ecco da dove nasce il caos

E nel silenzio generale crollò un potere dello Stato

Il potere giudiziario cade in una crisi devastante nel silenzio completo degli intellettuali, impegnati in battaglie al confronto marginali, dalle eterne litanie contro il fascismo (in assenza di fascismo) alle eterne litanie contro il razzismo (in assenza di razzismo) passando per le eterne litanie in favore dell'immigrazione senza chiedersi a chi giovi il traffico di carne umana tra le coste africane e le nostre. Poi ci sono stati altri casi «importanti», tipo le dichiarazioni di Fedez e altri personaggi di pari livello. Eppure una riflessione su cosa significhino i fatti di cronaca di queste settimane sembra indispensabile. Le toghe soffrono di una emorragia mortale di credibilità, come mai? È conseguenza del legame troppo stretto con la politica, come suggerisce uno dei bestseller di questi mesi, Il sistema (Rizzoli) di Alessandro Sallusti e Luca Palamara? E questo legame da dove arriva: sarà forse la conseguenza della lunga marcia nelle istituzioni teorizzata dalla sinistra comunista a partire da Palmiro Togliatti o è un retaggio della partitocrazia? Mani Pulite è stato un vero lavacro o un regolamento di conti politico realizzato attraverso le inchieste? Oltre a questo, che non è poco, manca anche una seria riflessione sul diritto. Qualcosa, dai tempi di Tangentopoli, è cambiato nelle garanzie per il cittadino. Ma una riflessione deve toccare anche l'uso spregiudicato di misure amministrative, come i dpcm, utilizzate per limitare diritti fondamentali del cittadino, come la libertà di movimento. Anche in questo caso, non c'è stato dibattito, nonostante alcuni prestigiosi costituzionalisti abbiano palesato forti dubbi sulle procedure adottate dal governo Conte. L'implosione della magistratura è dunque il tema portante delle pagine che seguono.

Stefano Zurlo lo affronterà dal punto di vista storico, Carlo Lottieri si concentrerà su quanto sia cambiata la visione ordinaria del diritto. Una ampia bibliografia, non solo di saggistica, è stata preparata da Matteo Sacchi.

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