Politica economica

Le banche Usa si preparano per una recessione "soft"

Conti trimestrali meglio del previsto ma aumentano gli accantonamenti. Yellen: "Atterraggio morbido"

Le banche Usa si preparano per una recessione "soft"

Le grandi banche americane non deludono e si mostrano resistenti anche in un contesto difficile. JPMorgan, Bank of America, Wells Fargo e Citigroup presentano conti migliori delle attese che, però, rivelano un aumento degli accantonamenti e delle riserve per prepararsi a una possibile recessione.

«Al momento l'economia americana resta solida. Comunque ancora non sappiamo quale sarà l'effetto dei venti contrari che arrivano dalle tensioni geopolitiche, dal debole stato delle forniture energetiche e alimentari, dalla persistente inflazione che sta erodendo il potere di acquisto», afferma l'amministratore delegato di JPMorgan Jamie Dimon mettendo in guardia su una possibile «lieve recessione». Bank of America, ammette l'amministratore delegato Brain Moynihan, si sta preparando proprio a uno scenario simile. Anche Wells Fargo si sta posizionando per un rallentamento dell'economia americana, che «peggiorerà rispetto agli ultimi trimestri», osserva Mike Santomassimo, il chief financial officer dell'istituto.

JPMorgan ha accantonato 1,4 miliardi per potenziali perdite sui prestiti, e ha chiuso il quarto trimestre con ricavi in aumento del 18% a 34,55 miliardi di dollari, sopra le attese degli analisti che scommettevano su 34,35 miliardi. L'utile è salito del 6 a 11 miliardi, o 3,57 dollari per azione, oltre le previsioni del mercato. Bank of America ha invece aumentato le sue riserve di 403 milioni per coprire potenziali perdite. La seconda maggiore banca americana ha archiviato il quarto trimestre con ricavi in crescita dell'11% a 24,5 miliardi di dollari e un utile in aumento a 7,1 miliardi, o 85 centesimi per azione. Risultati sono sopra le attese degli analisti, che scommettevano su 24,17 miliardi di ricavi e 77 centesimi di utile.

Per Citigroup gli ultimi tre mesi dello scorso anno si sono chiusi con un utile in calo a 2,5 miliardi, in linea con le attese degli analisti, e ricavi in aumento del 6% a 18,08 miliardi. Sui conti Wells Fargo continuano invece a pesare i costi legali e le sanzioni delle autorità americane per le sue violazioni. I ricavi del quarto trimestre sono calati del 6% a 19,66 miliardi di dollari, mentre l'utile si è dimezzato a 2,86 miliardi con il patteggiamento da 3,7 miliardi di dollari per le attività illegali che hanno causato danni finanziari ai suoi consumatori. Goldman Sachs, che sarà alla prova dei conti la prossima settimana, ha invece reso noto che la sua divisione di prestiti al consumo ha registrato 3 miliardi di dollari di perdite dal 2020, rivelando per la prima volta il costo della spinta da Wall Street a Main Street.

A supporto delle strategie bancarie statunitensi, il segretario al Tesoro Janet Yellen, vede la possibilità di

un «atterraggio morbido» per l'economia statunitense. In un'intervista alla Npr, Yellen ha poi detto che la sua priorità è «vedere l'inflazione scendere a livelli molto più bassi e mantenere forte il mercato del lavoro».

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