Economia

Boeing condannata a una maxi multa: nascose la verità sugli incidenti aerei

La Boeing dovrà pagare un maxi risarcimento per aver nascosto la verità su due incidenti aerei tra il 2018 e il 2019 pur di continuare a vendere i 737 Max

Boeing condannata a una maxi multa: nascose la verità sugli incidenti aerei

La multinazionale americana Boeing che produce, progetta e vende aerei è costretta a un risarcimento da 200 milioni di dollari per aver dato informazioni considerate fuorvianti agli investitori che avevano deciso di acquistare il velivolo 737 Max. In pratica, due incidenti mortali capitati con questa tipologia di aereo nel 2018 - con il volo Lion Air 610 - e nel 2019 - con l'Ethiopian Airlines 302 - sono stati ben camuffati dalla compagnia americana che avrebbe fornito false informazioni sui reali malfunzionamenti per non scoraggiare i clienti interessati all'acquisto.

Le verità nascoste

La strada scelta dalla Boeing è quella del patteggiamento con la Sec, la Consob americana, che ha accusato apertamente la multinazionale. Di tasca sua, l'ex presidente e amministratore delegato all'epoca dei fatti Dennis Muilenburg, dovrà pagare una multa da un milione di dollari. Secondo la Sec, le accuse sono molteplici: le prime informazioni false vennero date nel 2018 dopo lo schianto in Indonesia, quando fu accusato il pilota di "errore umano" e non fu comunicata la verità sui problemi alla strumentazione e altri sistemi di volo. Il comunicato stampa successivo aveva anche rassicurato sulle prestazioni dell'aereo non rivelando che, in realtà, una revisione interna della sicurezza aveva stabilito che l'Mcas (modalità di controllo) creava un "problema di sicurezza dell'aeroplano" e che la Boeing aveva già iniziato a riprogettare il sistema.

Pochi mesi dopo, però, ecco il secondo incidente con lo schianto dell'Ethiopian Airlines 302 nel marzo 2019, sempre della stessa flotta di Boeing 737 Max. Anche se Muilenburg era a conoscenza di informazioni che mettevano in discussione gli Mcas, affermò alla stampa e agli addetti ai lavori che "non c'era nulla che fosse in qualche modo sfuggito al processo di certificazione" sul velivolo e che Boeing aveva "ripercorso e confermato tutti i passaggi nei processi di progettazione e certificazione che producono costantemente aeroplani sicuri".

"Boeing ha fallito"

"Di fronte a tragedie simili, è ancora più importante per le aziende fornire ai mercati informazioni chiare e trasparenti", ha dichiarato il presidente della Sec, Gary Gensler, in una nota. "In tempi di crisi e tragedie, è particolarmente importante che le società pubbliche e i dirigenti forniscano informazioni complete, corrette e veritiere ai mercati", ha aggiunto, sottolineando che la Boeing Company e il suo ex amministratore delegato Dennis Muilenburg "hanno fallito in questo obbligo fondamentale. Hanno fuorviato gli investitori fornendo garanzie sulla sicurezza del 737 Max, nonostante siano stati a conoscenza di seri problemi di sicurezza". Fino a questo momento, bocche cucite all'interno della multinazionale che ha preferito rifugiarsi nel silenzio non confermando ma nemmeno smentendo le accuse.

"I profitti prima delle persone"

Come ricorda il New York Times, dopo il secondo incidente nel 2019, il 737 Max è stato bandito a livello globale per quasi due anni. L'aereo ha ripreso a volare alla fine del 2020 dopo le modifiche necessarie apportate all'aereo tra cui il sistema di controllo di volo. Da quel momento, il 737 Max ha fatto volare milioni di passeggeri. "Boeing e Muilenburg hanno messo i profitti davanti alle persone, ingannando gli investitori sulla sicurezza del 737 Max, nel tentativo di riabilitare l'immagine di Boeing dopo i due tragici incidenti", ha dichiarato Gurbir Grewal, direttore della Divisione Enforcement della Sec, specificando che "tutte le società pubbliche e i loro dirigenti devono fornire informazioni accurate e complete quando fanno dichiarazioni agli investitori, indipendentemente dalle circostanze.

In caso contrario, le riterremo responsabili, come abbiamo fatto qui".

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