Economia

Bonus 200 euro autonomi e partite Iva, cosa sappiamo

Il decreto attuativo tarda ad arrivare, ma ci sono cose che possiamo già dire con certezza. Ecco chi può richiederlo e come può farlo

Bonus 200 euro autonomi e partite Iva, cosa sappiamo

Il decreto attuativo inerente al bonus 200 euro per autonomi e partite Iva era atteso entro il 17 giugno scorso e, a distanza di un mese, è sugli scranni del Senato dopo essere passato al vaglio della Camera. Lo si attende ragionevolmente durante i prossimi giorni (forse poche ore) ma ci sono aspetti che possiamo considerare certi. Eccoli.

I requisiti per il bonus 200 euro

Restano saldi i principi generali per l’erogazione del bonus destinato ai lavoratori autonomi e alle partite Iva che risultano iscritti alle casse previdenziali e che, durante l’anno fiscale 2021, non abbiano superato il reddito Isee di 35mila euro.

Le partite Iva devono essere attive e devono avere fatto, alla data del 17 maggio 2022, almeno un versamento previdenziale all’ente a cui fanno riferimento, disciplinati dai Decreti legislativi 509/1994 e 103/1996.

Questo possiamo dirlo con certezza perché l’agevolazione è stata introdotta dal governo per aiutare i cittadini a fare fronte al carobollette e, ricorrendo alle parole dell’esecutivo, è una misura pensata per la platea di cittadini più ampia possibile senza fare distinzioni.

Quello che non sappiamo

In attesa del decreto attuativo non è possibile sapere con esattezza né quando il bonus verrà erogato né quali saranno le modalità per richiederlo.

Possiamo però dedurre che, vista la necessità dei percettori di essere iscritti a un qualsiasi gestore previdenziale, sarà proprio per il tramite di questi che il bonus dovrà essere richiesto, così come probabilmente sarà da questi erogato.

Difficile credere che gli istituti previdenziali creino un modello standard univoco per la richiesta, è quindi più probabile che ogni istituto metta a disposizione, sul proprio sito web, un formulario da riempire e da trasmettere secondo istruzioni precise. Non è da escludere che le casse previdenziali più avvezze alla digitalizzazione possano procedere senza il bisogno di troppa burocrazia, fatta salva l’autocertificazione del lavoratore perché, si legge nel Decreto legge 50 del 17 maggio 2022, che il bonus verrà erogato in base alle dichiarazioni del richiedente ed eventuali controlli saranno svolti in un secondo momento.

Sempre sulla falsa riga dei metodi di applicazione del bonus 200 euro ai lavoratori dipendenti, chi dovesse essere iscritto all’Inps e anche a una gestione separata, dovrà inoltrare la richiesta all’Istituto nazionale.

Per quanto riguarda i controlli e il recupero di somme eventualmente non dovute, ogni ente previdenziale procederà probabilmente secondo regole proprie con aggravio sui versamenti del contribuente fino al rientro totale della cifra indebitamente percepita.

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